2013-11-19 12:56:44

Filippine. Allarme dei vescovi: rischio corruzione sugli aiuti alle vittime del tifone


Il diffuso problema della corruzione nelle Filippine rischia di inquinare e rallentare le donazioni per le vittime del Tifone Hayian: “Il flusso di denaro che arriva nelle Filippine può costituire una ghiotta occasione per i corrotti. Per questo le nuove tecnologie come i social network possono essere strumenti da mettere a servizio della trasparenza e del monitoraggio degli aiuti”, dice all’agenzia Fides padre Francis Lucas, segretario esecutivo della “Commissione per le Comunicazioni Sociali” nella Conferenza episcopale delle Filippine. Padre Lucas ricorda che “la corruzione è endemica nel Paese e che i fondi per le vittime del tifone possono essere una fonte che la alimenta”. D’altronde, negli ultimi mesi la nazione ha dibattuto la questione del “Pork barrell”, il contributo che lo Stato dà ai parlamentari per promuovere sviluppo nelle regioni, spesso fatto oggetto di pesante malversazione. E proprio un giorno prima del tifone Hayian, il 7 novembre, la nazione intera ha seguito il caso dell’imprenditrice Janet Lim-Napoles, accusata di aver architettato un piano per saccheggiare milioni di dollari di fondi pubblici, destinati a progetti per alleviare la povertà. La corruzione è un problema che nasce dopo ogni catastrofe naturale. Gran parte dell’assistenza nella fase iniziale di aiuti post-disastri è sotto forma di cibo, acqua e altri rifornimenti. Più ricca di opportunità per la corruzione è la fase della ricostruzione, quando girano somme ingenti di denaro. La magistratura filippina, infatti, sta indagando sul caso di 20,7 milioni dollari di fondi governativi distratti da funzionari corrotti, al tempo della tempesta che colpì nel 2009 il nord dell’isola di Luzon. Il governo del presidente Benigno Aquino jr, ha fatto della lotta alla corruzione una priorità: per questo ha annunciato la creazione di un sito web chiamato “Tranparency Hub” per monitorare i fondi forniti da donatori stranieri per le vittime del tifone Hayan. Attualmente, oltre 270 milioni di dollari di aiuti stranieri sono stati donati per aiutare le vittime del tifone dell’8 novembre, che ha ucciso, secondo gli ultimi bilanci, oltre 4.000 persone e lasciato quasi 1.600 dispersi. Gli sfollati sono circa 4 milioni. La Chiesa filippina da sempre denuncia la corruzione come cancro del paese. Il Card. Antonio Tagle l’ha definita “un pugnale puntato verso i nostri cuori” e i vescovi hanno dedicato al tema diversi messaggi negli ultimi anni. In un recente intervento, il Presidente della Conferenza episcopale delle Filippine, mons. Socrates Villegas, ha ribadito che “il problema non è solo la corruzione dei funzionari governativi, ma la moralità”, invitando tutta la popolazione a “un sussulto di etica, di credibilità e di integrità morale, basato sul Vangelo”. Nell’ultimo rapporto globale sulla corruzione, l’Ong “Transparency International” pone le Filippine al 105° posto nella classifica in cui il Paese più corrotto è al 176° posto. (R.P.)







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