Libia: attentato a Bengasi, rilasciato il vice capo dei servizi segreti
Resta critica la situazione in Libia, dopo i sanguinosi scontri degli ultimi giorni.
Stati Uniti e Unione Europea chiedono a Tripoli di adottare misure in grado di fermare
le violenze. Due, al momento, le decisioni prese dalle autorità libiche. Il ministro
degli Esteri italiano Emma Bonino, intanto, parla di possibili minacce, per la sicurezza,
legate aai flussi migratori dalla Libia. Il servizio di Amedeo Lomonaco: Le autorità di
Misurata hanno ordinato alle milizie originarie della città della Tripolitania di
ritirarsi dalla capitale entro 72 ore. Poco dopo, il Ministero della Difesa libico
ha reso noto che l’esercito è stato dispiegati attorno a Tripoli. I due provvedimenti
sono stati presi tre giorni dopo gli scontri tra milizie rivali nella capitale, costati
la vita ad almeno 47 persone, tra cui un fotoreporter. Si moltiplicano inoltre gli
attacchi contro uomini delle forze di sicurezza. A Bangasi un alto ufficiale è sopravvissuto
ad un attentato, compiuto con un’autobomba, che ha provocato la morte di un militare.
Sempre oggi, è stato liberato il vice capo dei servizi segreti libici che ha accusato
“criminali” di Zintan, città del Nordovest del Paese, di essere responsabili del suo
sequestro lampo. Il Paese mostra, dunque, ancora gravi segni di instabilità. Riferendosi
a questa allarmante situazione, il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino, ha
ricordato in particolare che tra gli immigrati provenienti dalla Libia potrebbero
nascondersi anche persone appartenenti a gruppi jihadisti.