Hollande rassicura Israele: “Non cederemo sul programma nucleare iraniano”
Il presidente francese Hollande ha iniziato ieri il suo primo viaggio ufficiale in
Israele. Accolto come un alleato prezioso dopo la frenata imposta da Parigi nell'ultimo
round di colloqui con l’Iran a Ginevra, il capo dell’Eliseo ha subito lanciato un
messaggio in vista del nuovo incontro del 20 novembre. Il servizio è di Salvatore
Sabatino:
Parigi non cederà
mai sul dossier nucleare iraniano. Il presidente Hollande conferma la posizione assunta
già in sede di vertice 5+1; l’appuntamento “franato” sotto lo stop francese, dopo
che il segretario di stato americano Kerry aveva parlato di risultato pressoché raggiunto.
Il capo dell’Eliseo detta, poi, le condizioni indispensabili per arrivare ad un accordo
intermedio. Sono quattro: mettere sotto controllo internazionale tutti gli impianti
nucleari iraniani, sospendere l’arricchimento dell’uranio, ridurre gli stock esistenti,
ed infine interrompere la costruzione della centrale di Arak. Obiettivi non certo
semplici, neppure per il neo presidente iraniano Rohani, che – nonostante la politica
della mano tesa – non può certo giustificare al suo popolo la chiusura del programma
nucleare. Non a caso da Teheran ieri sono giunte dichiarazioni cariche di pessimismo,
che hanno parlato di “negoziati sempre più difficili”, a causa di una potente campagna
israeliana contro l’alleggerimento delle sanzioni internazionali nei confronti della
Repubblica Islamica. Da parte sua il premier israeliano Netanyahu si è definito “molto
inquieto” per l'intesa; ha riaffermato, poi, che “un buon accordo è quello che smantella
la capacità iraniana di avere materiale fissile per una bomba nucleare".