Giovani sempre più sfiduciati verso la politica. L'indagine del Toniolo
Abita con i genitori, non ha un lavoro stabile e nutre una grande sfiducia nei confronti
della politica. È l’identikit del giovane italiano che emerge dal Rapporto 2013 sulla
condizione giovanile, presentato ieri mattina a Milano. L’indagine, promossa dall’Istituto
Giuseppe Toniolo con la Fondazione Cariplo e l’Università Cattolica di Milano, analizza
un campione di 9mila giovani italiani dai 18 ai 29 anni. Antonella Pilia ha
intervistato Elena Marta, docente di Psicologia sociale di comunione alla Cattolica,
tra i curatori del rapporto:
R. – Quello
che emerge è l’idea di un giovane che non è affatto passivo, ma che ha degli ideali,
ha dei desideri, ha una progettualità di vita. Una delle domande che ha portato una
risposta sorprendente è stata: “Realisticamente, quanti figli questi giovani pensano
di avere e quanti ne vorrebbero avere?”. Ecco: realisticamente, sono molti quelli
che pensano di poterne avere 0 o 1, mentre la percentuale di coloro che desidererebbero
avere anche più di tre figli è decisamente notevole.
D. – Questi giovani come
vivono il rapporto con il lavoro?
R. – E’ un luogo di impegno, di realizzazione;
sono giovani disposti ad adattarsi, ad accettare un lavoro sottopagato, diverso da
quello per cui si sono preparati, lontano quindi da quell’immagine di giovane un po’
fannullone …
D. – Dalla ricerca emerge che circa l’80 per cento dei giovani
italiani ha provato a vivere da solo, ma a causa della perdita del lavoro è tornato
ad abitare con i propri genitori …
R. – Ovviamente, questo pone la famiglia
in condizioni critiche, non solo in termini psicologici di rinegoziazione dei legami
familiari, ma anche in termini di sostentamento anche economico, perché la famiglia
si allarga a più persone, spesso senza lavoro, e quindi in Italia rimane l’unico ammortizzatore
sociale ancora molto efficace.