Anno della Fede: domenica 24, il Papa consegna l'Esortazione "Evangelii gaudium"
Una grande dimostrazione di vitalità e dinamismo dei credenti. E’ stato questo l’Anno
della Fede secondo mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per
la promozione della Nuova Evangelizzazione che, lunedì mattina, ha presentato in Sala
Stampa Vaticana gli eventi conclusivi di questi dodici mesi, voluti da Benedetto XVI.
Domenica prossima, Papa Francesco consegnerà l'Esortazione apostolica "Evangelii gaudium".
Il servizio di Paolo Ondarza:
8 milioni e
mezzo i pellegrini che si sono recati presso la Tomba di Pietro durante l’Anno della
Fede, vissuto – spiega mons. Rino Fisichella – con grande intensità dal popolo
di Dio in ogni parte del mondo:
“Spesso, abituati come siamo a evidenziare
i fattori di crisi, dimentichiamo di guardare anche ai tanti segni positivi e di speranza
che sono realmente presenti nella Chiesa”.
Tanti i segni che hanno scandito
questi dodici mesi. Tra tutti, mons. Fischella ricorda le numerose testimonianze delle
minoranze cristiane in contesti di sofferenza e povertà e l’ora di Adorazione eucaristica
contemporanea in tutto il mondo:
“In quel momento Cristo è stato veramente
il cuore del mondo. Io questo non lo potrò mai dimenticare”.
Concluderanno
l’Anno della Fede, voluto da Benedetto XVI e proseguito in sintonia spirituale e pastorale
da Papa Francesco, tre eventi: il prossimo 21 novembre, la “Giornata pro orantibus”
con la visita del Santo Padre al Monastero delle Monache Camaldolesi all’Aventino:
“Il
Papa si fermerà in preghiera con le monache, che in questi anni hanno aperto il loro
monastero alla condivisione della lectio divina e della mensa
dei poveri”.
Un esempioquindi di come dalla preghiera sfoci il
servizio ai poveri, ai deboli, a quanti sono nelle periferie”. Sabato 23 novembre
sarà la volta della Giornata dei catecumeni con testimonianze dei neofiti che in Paesi
come Italia e Francia - ha detto mons Fisichella - hanno un’età media tra i 20 e i
40 anni. Il Papa incontrerà 500 adulti che si preparano a ricevere il Battesimo, provenienti
da 47 Paesi del mondo:
“Dalla Russia, dalla Moldavia, dalla Bosnia Erzegovina,
dall’Egitto, dal Marocco, dall’Algeria, dalla Cina, dalla Mongolia, da Cuba… sperimenteremo,
anche in questa circostanza, l’universalità della Chiesa”.
Infine domenica
prossima, 24 novembre, festa di Cristo Re, la Messa conclusiva dell’Anno della Fede,
in Piazza San Pietro. Momenti salienti saranno l’esposizione per la prima volta dell’urna
contenente frammenti delle reliquie dell’Apostolo Pietro e la consegna da parte di
Papa Francesco dell’Esortazione Apostolica Evangelii gaudium, che sarà presentata
ufficialmente alla stampa martedì 26 novembre:
“Nel programma originario
doveva essere consegnata la Lettera Enciclica di Papa Benedetto XVI. Poi sappiamo
cosa è avvenuto a febbraio, ciò che è avvenuto a marzo, e la decisione anche da parte
del Santo Padre, Papa Francesco, di pubblicare la sua Enciclica sulla fede Lumen
Fidei nel corso dell’anno. Quindi con l’Esortazione apostolica, l’Anno
della Fede si conclude ma l’impegno continua con l’evangelizzazione”.
A
ricevere dalla mani del Papa l’Esortazione saranno rappresentanti di ogni evento che
ha scandito questo Anno della Fede, provenienti dai 5 continenti. Presenti anche
artisti nella persona di Etsuro Sotoo, scultore giapponese che ha collaborato alla
Sagrada Familia e la pittrice polacca Anna Gulak, perché “la bellezza - ha spiegato
mons. Fisichella - è forma privilegiata di evangelizzazione”. Ci saranno poi i giornalisti
per attestare il grande impegno e promozione che svolgono quanti si dedicano a questo
servizio. Infine un terzo momento della celebrazione sarà il gesto di carità a favore
della popolazione filippina colpita dal tifone Haiyan:
“Verrà compiutauna raccolta in denaro, come un segno di partecipazione concreta e solidale con
quanti condividono la stessa fede e versano in situazioni di estremo bisogno”.
Ai
giornalisti che gli chiedevano se l’aumento delle confessioni registrato negli ultimi
tempi sia da attribuire a Papa Francesco piuttosto che all’Anno della Fede, mons.
Fisichella ha risposto:
“Molte persone hanno esplicitamente detto: 'Sono
tornato a confessarmi perché ho sentito la parola di Papa Francesco'. Il Signore si
può servire anche di un Anno della Fede… tutti noi siamo solamente mediatori. Chi
agisce è la Grazia di Dio. Togliere il primato alla Grazia di Dio significherebbe
per noi equivocare tutto”.