2013-11-17 10:12:22

Giornata dei neonati prematuri: casi in aumento secondo i neonatologi


Aumenta il numero dei nati prima della 37esima settimana di gestazione. A lanciare l’allarme è la Società italiana di neonatologia in occasione della Giornata mondiale del neonato prematuro celebrata ieri. Se da una parte la mortalità dei nati prematuri è oggi diminuita quasi del 100%, dall’altra la frequenza dei parti pretermine risulta essere aumentata negli ultimi anni di oltre il 10%. Sulle cause di questo fenomeno Cecilia Sabelli ha intervistato il dott. Andrea Dotta, responsabile della Terapia intensiva neonatale dell’ospedale Bambino Gesù di Roma:RealAudioMP3

R. – Il numero dei parti pretermine è aumentato per varie cause. Innanzitutto, il cambiamento di stile di vita delle donne: è aumentato il numero di donne che lavorano e quindi lo stato di ansia: lo stato generale della conduzione della vita delle donne è mutato. Si fa riferimento anche ad un aumentato tasso di gravidanze medicalmente assistite. Le gravidanze artificiali, quindi, sono correlate con un aumento di incidenza della nascita pretermine. E’ noto anche che lo stile di vita nell’alimentazione e nel fumo può determinare un’alterazione della durata della gravidanza. Questi sono, quindi, tutti fattori su cui bisogna giocare per cercare di prevenire la nascita pretermine, che è la vera sfida per aumentare la sopravvivenza.

D. – La buona notizia è che la percentuale di sopravvivenza dei bimbi nati prematuri è superiore al 95 per cento. Com’è stato possibile?

R. – Se ci riferiamo ai nati sotto le 37 settimane, ormai il dato di sopravvivenza è estremamente alto, soprattutto si sono raggiunti valori anche molto alti per neonati prima della 32esima o della 28esima settimana: neonati, quindi, che pesano anche meno di un chilo. Questo grazie ad una profilassi per le madri, sia da un punto di vista infettivo che della maturazione polmonare; alla somministrazione di steroidi, quindi del cortisone, alla mamma in epoche critiche; ma ancora grazie all’assistenza con tecnologie sempre più sofisticate sul neonato, che ha portato a dare la massima attenzione a non essere troppo invasivi nelle nostre manovre. Ridurre al massimo, dunque, l’invasività delle manovre mediche ha portato ad un miglioramento della sopravvivenza.

D. – Cosa rischia un bimbo che viene al mondo prima del tempo?

R. – Tanto più precoce è il parto, tanto maggiori sono i rischi. Esiste un rischio immediato, che è più legato all’adattamento respiratorio. Cause polmonari di insufficienza respiratoria possono, dunque, rischiare anche la vita del neonato. Successivamente, l’evoluzione dei vari organi, che devono trovare un ambiente adatto, che simuli maggiormente il grembo materno, e che possono andare incontro ad alterazioni funzionali, soprattutto al livello del sistema nervoso centrale, del sistema motorio e degli organi di senso, quali udito, vista...

D. – Dove il bambino non soffre di problemi polmonari si sente spesso parlare di “marsupio terapia”, tra gli interventi più efficaci...

R. – E’ assolutamente consigliata. In realtà, non è corretto utilizzare il termine terapia, ma è più corretto usare il termine inglese “kangaroo mother care”. E’ una coccola che la madre deve fare, simulando quello che fa il canguro nel suo marsupio. Consiste nel tenere un contatto pelle a pelle con il bambino, pure quando non si sta allattando al seno. E’ dimostrato che il bambino, durante la “marsupio terapia”, sta meglio, respira meglio, ossigena meglio. Inoltre, la madre che può fare questa “marsupio terapia”, porta a casa prima il bambino. La durata della degenza in ospedale, infatti, si riduce proprio grazie alla “marsupio terapia”.

Ultimo aggiornamento: 18 novembre







All the contents on this site are copyrighted ©.