Scontro aperto tra falchi e colombe nel Pdl alla vigilia del Consiglio nazionale sul
ritorno a Forza Italia
Ore decisive nel Pdl, in vista del del Consiglio nazionale di domani che sancirà il
ritorno a Forza Italia. Scontro aperto tra falchi e colombe, soprattutto sulla sorte
del Governo delle larghe intese. E in una lettera ai parlamentari del partito Berlusconi
scrive: “Forza Italia è la casa di tutti, ma chi non ci si riconosce è libero di andarsene”.
Servizio di Giampiero Guadagni:
Ad un passo
dalla scissione, Berlusconi prova un’ultima mediazione tra lealisti e governativi.
Ma nel suo messaggio al partito mette paletti precisi. Chi non si riconosce più nei
valori del nostro movimento è libero di andarsene - scrive - ma chi ancora ci crede
ha il dovere di restare e combattere per unire i moderati. Forza Italia, assicura
Berlusconi, non sarà né oligarchica né estremista, altrimenti sarei io che l'ho fondata
a non riconoscermi più in questo progetto. Ma lo strappo resta l’esito più probabile.
Il nodo principale rimane quello della decadenza da senatore, tema che per i dirigenti
vicini al vicepremier Alfano deve essere distinto dalla tenuta del Governo Letta.
Un punto, dicono, che va messo nero su bianco in un documento condiviso. Che preveda
anche un riequilibrio della democrazia interna con due coordinatori - uno per corrente
- a cui venga affidato il potere di firmare le liste elettorali a tutti i livelli.
Proposte giudicate irricevibili dai cosiddetti lealisti guidati da Fitto. Ma senza
un’intesa, le colombe sembrano pronte a costituirsi in gruppi autonomi.