Preoccupazione per le sorti del sacerdote francese rapito in Camerun da Boko Haram
Ore di apprensione per le sorti del missionario francese rapito ieri in Camerun al
confine con la Nigeria, in una zona note per le scorribande del famigerato movimento
fondamentalista armato Boko Haram. E proprio a questo gruppo stamani le autorità di
Yaoundé attribuiscono il sequestro. Ci riferisce Giulio Albanese:
Il sequestro
di padre Georges Vandenbeusch, 42 anni, missionario fidei donum francese rapito nell’estremo
nord del Camerun ha suscitato grande clamore nel Paese africano. Perché è avvenuto
proprio nella stessa zona dove lo scorso febbraio era stata presa in ostaggio un’intera
famiglia di connazionali - tre adulti e quattro bambini - catturati durante un’escursione
turistica e tenuti poi prigionieri per circa due mesi dai famigerati jihadisti nigeriani
Boko Haram. Si tratta del circondario di Koza, a pochi chilometri dalla frontiera
con la Nigeria. La zona era stata segnalata come estremamente pericolosa per gli stranieri
dalle stesse autorità francesi, che avevano anche diramato una nota invitando a evitarla
a scopo precauzionale. Pur consapevole dei rischi che egli correva, padre George aveva
comunque fatto la scelta di rimanere nella sua parrocchia per continuare a svolgere
il proprio ministero pastorale. Secondo le autorità camerunesi, il missionario potrebbe
già trovarsi in Nigeria e si presume che possa essere richiesto un riscatto per ottenere
la sua liberazione. Anche se al momento gli inquirenti sembrano vagare nel buio.