L’Afghanistan alle prese con un difficile periodo di transizione a pochi mesi dalla
definitiva smobilitazione delle forze internazionali. Nel Paese è tornata a salire
la coltivazione del papavero da oppio, a significare che non è stato avviato un reale
sviluppo economico alternativo. Da Kabul, il servizio Marina Calculli:
Le truppe internazionali
non sono praticamente più coinvolte se non sporadicamente in combattimenti contro
gli insorti. Già moltissime basi sono state smantellate o passate in consegna alla
controparte afghana. Nel quartiere Isaf di Kabul è dunque tempo di bilanci: a 12 anni
dall’inizio della cosiddetta “War on Terror”, incominciata proprio in Afghanistan
per volontà dell’allora presidente americano George W. Bush, il Paese è certamente
migliorato, ma la minaccia che spazia dagli insorti talebani ad una criminalità di
varia natura non è affatto neutralizzata. Il bilancio dei morti tra le fila dell’esercito
afghano si aggira ancora intorno alle 60 perdite settimanali. Dicembre 2014 rappresenterà
dunque la fine della missione Isaf, ma già si parla di come rinnovare l’impegno internazionale
a favore della popolazione civile e delle forze armate locali.