Camerun: sacerdote francese rapito nel nord del Paese. L'ombra di Boko Haram
“E’ stata accolta con stupore e preoccupazione la notizia del rapimento di padre Georges,
parroco di una zona povera, remota e terra di missione. E’ la prima volta che un uomo
al servizio del popolo viene preso come bersaglio. Le ricerche sono in corso ma più
fonti puntano già il dito contro esponenti di Boko Haram, arrivati dalla confinante
Nigeria”: lo dicono all'agenzia Misna fonti della Chiesa cattolica contattate a Douala
mentre da Parigi il Quai d’Orsay ha confermato il rapimento nella notte tra mercoledì
e giovedì di padre Georges Vandenbeusch, giovane prete francese della parrocchia di
Nguetchewe, vicino a Koza, nell’estremo nord del Camerun, a soli 30 km dal confine
con la Nigeria. “E’ una zona difficile e pericolosa, non lontana dal poroso confine
con la Nigeria. In tutto sono quasi mille chilometri di frontiera molto difficile
da monitorare e quotidianamente varcata dai miliziani del gruppo armato nigeriano
che cercano rifugio in Camerun” prosegue l’interlocutore locale della Misna, ricordando
che lo scorso febbraio nella stessa regione Boko Haram aveva rapito sette cittadini
francesi della stessa famiglia, liberati due mesi dopo nella confinante Nigeria. Da
allora le autorità francesi hanno formalmente sconsigliato ai concittadini di recarsi
in quella zona “ad alto rischio terroristico e di rapimenti”, ma nonostante tutto
padre Georges aveva deciso di portare avanti la sua missione nella parrocchia assegnatagli.
“Ricerche sono in corso per verificare le circostanze del rapimento e l’identità dei
rapitori. Ci adoperiamo con ogni mezzo possibile assieme alle autorità camerunesi
per ottenere la sua liberazione” recita un comunicato del ministero degli Esteri francese.
Per il vescovo della diocesi di Maroua Mokolo e il vicario generale di Maroua, i responsabili
sarebbero “banditi in cerca di denaro” che avrebbero già portato padre Georges in
Nigeria. Le prime testimonianze rilasciate da alcune religiose stabilite a due passi
dalla parrocchia hanno raccontato di “individui non identificati che parlavano in
inglese e haoussa e che erano in cerca di soldi”; in un secondo tempo avrebbero fatto
incursione da padre Georges. Il prete francese è riuscito ad avvertire le autorità
militari della regione e l’incaricato della Difesa dell’ambasciata francese, ma al
loro arrivo 30 minuti dopo era già troppo tardi. Secondo alcuni testimoni locali padre
Georges è stato portato via “scalzo” e “messo in sella ad una motocicletta guidata
da un rapitore, partita in direzione del territorio nigeriano”. Nel 2008 banditi avevano
attaccato la stessa parrocchia, portando via denaro e altri beni ma senza rapire nessuno
dei presenti, motivo per cui le fonti religiose locali pensano a “semplici criminali”.
Altre fonti tuttavia non escludono il coinvolgimento di Boko Haram che potrebbe aver
deciso di rapire il prete poiché di nazionalità francese, forse con la speranza di
ottenere il pagamento di un cospicuo riscatto. Proprio ieri gli Stati Uniti hanno
iscritto Boko Haram tra i gruppi terroristi. (R.P.)