Siria. Morti e feriti per attacchi a Damasco, Aleppo e Homs. Lavrov: "Ginevra 2 senza
indugi"
In Siria non si ferma la violenza. Morti e feriti per attacchi a Damasco, Homs e Aleppo,
mentre si continua a parlare della conferenza di pace, prevista per dicembre, nota
come Ginevra 2, che ''dovrebbe essere tenuta – ribadisce il ministro degli esteri
russo, Lavrov - senza indugi. Circa 120mila i morti, stimati, a causa del conflitto
fin'ora. Massimiliano Menichetti:
"Ogni
indugio sulla conferenza di pace Ginevra 2, aumenterà il numero delle vittime nel
conflitto siriano". Lo ribadisce il capo della diplomazia russa Sergei Lavrov che
è tornato a sottolineare: ''Ogni giorno di ritardo significa la morte e la sofferenza
per molte persone. Per questo motivo - spiega - e'importante che tutte le parti coinvolte
possano partecipare ai negoziati''. Il riferimento è alla recente adesione ai colloqui
dei gruppi della Coalizione nazionale siriana, principale raggruppamento all'estero
contro il regime di Bashar-al Assad. Decisione, questa, ritenuta altamente significativa
anche dagli Stati Uniti. Intanto sul terreno la violenza non smette di mietere vittime.
15 i morti per colpi di mortaio su Homs e Damasco, dove è esplosa anche un’autobomba;
9 le vittime a causa dei razzi sparati su Aleppo, decine i feriti per questa nuova
giornata di violenza. In questo scenario la Turchia ha chiesto alla Nato che i missili
Patriot installati, da dicembre scorso lungo il proprio confine con la Siria rimangano
ancora per un anno. Secondo Ankara l’arsenale di stanza a Gaziantep, Adana e Kahramarmaras,
fornito da Usa, Germania e Olanda, è necessario per la stabilità e la sicurezza nel
Paese.