2013-11-14 15:53:35

Primo incontro dei cappellani parlamentari: aiutare i politici a servire il bene comune


Accompagnare i politici nel loro ruolo cioè quello di lavorare per il bene comune, con uno sguardo che sia capace di tutelare prima di tutto le libertà e i diritti dei cittadini. Questo l’obiettivo del primo incontro dei sacerdoti in missione presso i parlamentari, sul tema “La pastorale dei responsabili politici. L’accompagnamento spirituale e la promozione del bene comune”, promosso dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, che si è aperto ieri mattina a Roma. L’incontro, che si conclude oggi, vede la presenza di 42 cappellani parlamentari provenienti da tutto il mondo. Marina Tomarro ha intervistato il cardinale Peter K.A. Turkson, presidente del dicastero, che ha introdotto i lavori:RealAudioMP3

R. – Le esperienze sono diverse: c’è chi è cappellano perché fa parte di un’istituzione governativa del Paese, c’è chi è membro della Commissione di Giustizia e Pace della diocesi o della Chiesa, c’è chi ogni tanto può andare a celebrare Messa per i parlamentari. Ci sono quindi diverse esperienze. Appunto per questo abbiamo voluto invitarli tutti e i membri partecipanti possono andare via educati dalle esperienze degli altri membri.

D. – La presenza dei cappellani all’interno dei parlamenti può favorire anche un rapporto tra la Chiesa e i laici?

R. – Qui, cerchiamo di incoraggiare i diversi governi a creare un po’ di spazio anche per la religione, nella forma etica, altrimenti la religione non può esercitare il suo accompagnamento che deve alla società. La seconda cosa è che ogni tanto si riesca a invitarli a vedere altri aspetti dell’argomento che trattano in quelle sedi. Quando si tratta della persona umana, noi invitiamo tutti i sistemi a guardarla nella sua totalità e non soltanto nella vita pratica. A livello trascendentale, anche noi, facendo questo, svolgiamo un ministero che è molto, molto importante ed essenziale per il bene comune e per il governo sano di tutti i nostri Paesi.

Il commento di padre Matthew Roger, ex cappellano dei parlamentari francesi e tra i promotori dell’incontro:

R. – I ruoli sono diversi. C’è l’aiuto e la presenza per le persone che vogliono essere cristiane nel loro impegno politico, l’aiuto spirituale, occasioni di preghiera, la celebrazione della Santa Messa, della Confessione, momenti anche di fraternità cristiana. Poi, c’è l’aiuto al discernimento. Nelle nostre società pluraliste, è importante manifestare che i cattolici sono in grado di compiere anche un discernimento razionale.

D. – Papa Francesco ha spesso invitato i cattolici a prendere parte alla vita politica...

R. – E’ importante che i cattolici non si chiudano in una visione negativa della politica. La politica è un servizio, la politica è un luogo di impegno della carità cristiana. Per essere cristiani in politica, però, bisogna essere formati. Vedo, dunque, che alcuni di noi sono molto impegnati in istituti di formazione, nella Dottrina sociale della Chiesa, nel discernimento etico, anche nella bioetica e in tanti argomenti molto difficili che dobbiamo affrontare oggi.

D. – Qual è stata la sua esperienza come cappellano nel parlamento francese?

R. – Ci sono argomenti molto difficili anche in Francia, ma vedo che ci sono persone disponibili a un incontro, alla riflessione e che ci sono persone che sono lontane dalle posizioni etiche della Chiesa che sono aperte ad un incontro, a un’amicizia, a un cammino spirituale, che può anche portare frutto nell’ambito proprio della politica. Ho visto durante i miei nove anni di servizio in questa missione persone che hanno fatto un cammino spirituale e hanno anche scoperto una più grande libertà interiore, per essere più fermi, più impegnati, sui temi etici cui la Chiesa si dedica molto.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre







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