2013-11-14 15:23:13

Filippine: oltre 11 milioni le persone colpite dal tifone Haiyan, aiuti in ritardo


La drammatica situazione nelle Filippine dopo il passaggio del tifone Haiyan. Sono oltre 11 milioni e mezzo le persone colpite, 4.660 le vittime, secondo fonti governative diffuse ieri sera dalle Nazioni Unite. Aumenta anche il numero degli sfollati e dei senzatetto, mentre il ritardo negli aiuti sta provocando tensioni tra la popolazione. Ritardi denunciati anche da Valerie Amos, coordinatrice per le Nazioni Unite dei soccorsi di emergenza, in visita a Manila. "La situazione è spaventosa", ha osservato, ci sono ancora aree non raggiunte dove gli abitanti sono alla disperazione. Intanto è giunta di fronte alle coste delle Filippine la portaerei statunitense George Washington, con i suoi 21 elicotteri. Ed è in volo il primo aereo cargo con a bordo aiuti italiani, forniti dal ministero degli Esteri: arriverà oggi sull'isola di Cebu. Sull’attuale situazione nel Paese, sentiamo al microfono di Salvatore Sabatino, Matteo Ciarli, delegato della Croce Rossa italiana nelle Filippine: RealAudioMP3

R. – La situazione è abbastanza pesante, nel senso che si tratta di un'area composta da tante isole, con strade poco praticabili e con aeroporti e porti anche poco praticabili. Quindi, abbiamo dei forti problemi di logistica. Calcoliamo che il numero delle vittime siano tra un minimo di 1.200 e un massimo stimato di 2.500. La popolazione coinvolta è di circa di 11 milioni e mezzo di persone. Le persone che invece non hanno casa, che hanno perso completamente la loro casa e sono in questo momento per strada, sono 550 mila circa.

D. – Di cosa ha urgentemente bisogno la popolazione filippina?

R. – Le persone sopravvissute che non hanno casa hanno principalmente bisogno di mangiare e di bere. Quindi, noi stiamo intervenendo in questo senso: stiamo predisponendo dei potabilizzatori, che producono 3-4 mila litri di acqua l’ora. E interveniamo anche con coperte, kit di riparazione delle case, oppure tende per famiglie nel caso non ci sia più una casa. Inoltre, procuriamo dei set per cucinare, dei set per l’igiene personale, i bidoni per la raccolta dell’acqua, le zanzariere e i materassini…

D. – Ovviamente, immagino ci siano anche delle emergenze sanitarie in corso o comunque potrebbero esserci...

R. – Ovviamente. Stiamo predisponendo degli ospedali da campo con medici, infermieri e medicinali in arrivo. E questo per dare supporto al Ministero della salute di Manila, che comunque ha una sua struttura, ma che con le sue forze non riesce a soddisfare tutti i bisogni.

D. – Arrivano anche notizie di atti di sciacallaggio sempre più frequenti. Ci può confermare questa notizia?

R. – Purtroppo sì, perché parliamo comunque di persone che sono ormai al sesto giorno senza magari cibo o acqua particolarmente potabile. Quindi, diventano nervosi e si rendono conto che c’è cibo in determinate zone, non si fanno grandi problemi e attaccano e rubano. In alcuni casi senza particolare violenza, in altre magari sono bande armate per cui diventa un pochino più pericoloso. Questo crea un problema anche per noi, perché non siamo tutelati da un punto di vista della sicurezza e quindi dobbiamo prendere delle misure che rendono il nostro intervento un pochino più complicato.

D. – Il mondo, abbiamo visto, si sta mobilitando per aiutare la popolazione filippina, molte sono le iniziative in atto e anche voi avete organizzato una raccolta fondi…

R. – Sì, attraverso il nostro sito di Croce Rossa Italiana, insieme ad altre Ong italiane, abbiamo organizzato una grande raccolta fondi. In questo momento, siamo proprio sul posto per valutare come meglio utilizzare questi fondi: è importante anche capire quali siano le primarie necessità. Abbiamo già inviato cinque team in cinque zone diverse nelle aree colpite per andare, appunto, a determinare quelli che sono i bisogni principali in modo da fare uso diquesti fondi nella maniera più corretta.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre







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