Costa Rica. Tribunale: documento dei vescovi su elezioni non favorisce nessun partito
La decisione del Tribunale Supremo Elettorale (Tse), che ha respinto il ricorso presentato
contro il documento della Conferenza episcopale del Costa Rica (Cecor) sulle elezioni
del prossimo anno, nel quale si chiede di combattere l'assenteismo, segna una vittoria
per la democrazia nazionale: lo ha dichiarato mercoledì, l'arcivescovo di San José,
mons. José Rafael Quirós, subito dopo la pubblicazione della sentenza. La nota inviata
all’agenzia Fides da una fonte locale riporta le parole del presule: "Con questa sentenza
ha vinto la democrazia del Costa Rica", "si tratta di tutelare sia la libertà di espressione
che la libertà religiosa di tutti i cittadini". L'azione legale era stata intrapresa
da tre persone, le quali sostenevano che con quel testo "la Conferenza episcopale
del Costa Rica andava contro l'autodeterminazione dell'elettore". Nella decisione
del Tse, emessa il 28 ottobre, si dichiara invece che "in nessuna delle sue sezioni
ci sono inviti o frasi che favoriscano una particolare tendenza politica o, al contrario,
che sembrano sminuire il sostegno ad un gruppo specifico". Sono poco più di 3 milioni
e 100 mila i costaricani registrati per votare alle elezioni presidenziali e legislative
che si terranno il 2 febbraio del prossimo anno. La Conferenza episcopale del Costa
Rica ha pubblicato un documento per preparare gli elettori cattolici e tutti gli uomini
di buona volontà, intitolato "Rehabilitar la Politica" (criteri etici per illuminare
il processo elettorale e la vita democratica, 2013-2014), firmato il 7 ottobre 2013.
(R.P.)