2013-11-13 20:03:51

In Italia nel 2012 più matrimoni rispetto all'anno precedente, ma dovuti a cittadini stranieri


Nel 2012 sono stati celebrati in Italia 207.138 matrimoni, 2.308 in più rispetto al 2011: un lieve aumento che si inserisce però in una tendenza alla diminuzione dei matrimoni in atto dal 1972. Il numero maggiore di nozze rispetto al 2011 è dovuto alla ripresa dei matrimoni in cui uno, o entrambi i coniugi, sono di cittadinanza straniera. Nel 2012 sono state celebrate oltre 30.700 nozze di questo tipo. Diminuiscono invece, ancora, le prime nozze tra sposi entrambi di cittadinanza italiana, che sono state oltre 153 mila nel 2012. Debora Donnini ha intervistato Chiara Giaccardi, professoressa di sociologia e antropologia dei media alla Università Cattolica di Milano: RealAudioMP3


R. - Credo che questa sia una tendenza che si registra anche a proposito delle nascite. Credo che se c’è una stabilità delle nascite, questa è dovuta al fatto che le famiglie straniere o con un coniuge straniero tendenzialmente hanno più figli di quelle italiane. È interessante, perché rivela, secondo me, una speranza di queste coppie che hanno magari un background più tradizionale nella costruzione di una vita che includa la dimensione della generazione.

D. - Tra l’altro si registra anche un aumento dell’età media in cui ci si sposa - 34 anni per gli uomini e 31 per le donne - un dato che viene messo in relazione anche all’aumento delle convivenze …

R. - Intanto tutte le tappe sono un po’ ritardate, nel senso che la condizione di crisi e di precarietà generalizzata fa si che la stabilità economica non si raggiunga o si raggiunga relativamente in ritardo; questo ovviamente incide anche sulla progettazione del futuro e sull’assunzione di una responsabilità a lungo termine. Credo però che non sia solo un dato economico ma anche un dato culturale, perché c’è questo senso di adolescenza prolungata e quindi l’età adulta in cui ci si assumono le responsabilità e si comincia a dare per gratitudine per aver ricevuto, diventa un passaggio di maturità difficile ed è altrettanto difficile che scatti in una cultura che invece promuove sistematicamente la dimensione dell’eterna giovinezza.

D. - In questo quadro si iscrive anche un altro dato: nel 2012 sono stati celebrati 122.297 nozze con rito religioso, quindi in calo di 33 mila unità negli ultima quattro anni. I matrimoni civili invece sono cresciuti, si parla di 5.340 cerimonie nel 2012. Questo è un altro dato che colpisce …

R. - Sì, perché soprattutto ci sono delle differenze regionali molto forti. Al Nord, i matrimoni civili superano di gran lunga i matrimoni religiosi, al Sud la tradizione rimane un po’ più forte e il dato è meno evidente. Anche questo però è un sintomo, a mio avviso, del fatto che c’è stata anche una privatizzazione dell’idea di matrimonio, cioè è come se fosse semplicemente un patto tra due individui. In realtà il matrimonio, soprattutto se vuole avere le premesse di durata, non è soltanto un patto tra due individui, ma è la costruzione di una cellula che entra in un mondo sociale e quindi necessita almeno di una dimensione sociale e comunque di una dimensione comunitaria. Perché una coppia possa stare in piedi è necessario che ci sia una rete di relazioni e delle forme di sostegno. L’idea di sacramento introduce un elemento di affidamento rispetto alla capacità personale di sostenere questa sfida così impegnativa di una relazione che dura tutta la vita. E questo è un sostegno ad una relazione, anche perché poi la Chiesa offre anche un accompagnamento alle coppie per aiutarle in questo compito.








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