2013-11-12 12:41:47

Usa: alla Plenaria dei vescovi, prolusione del card. Dolan sulla libertà religiosa


La difesa della causa della libertà religiosa nel mondo e in patria: è questa oggi la priorità della Chiesa negli Stati Uniti. E’ quanto ha detto il card. Timothy Dolan, presidente uscente della Conferenza episcopale (Usccb), aprendo ieri a Baltimora la sessione autunnale dei vescovi. Nel suo ultimo discorso alla guida della Usccb, l’arcivescovo di New York ha parlato delle iniziative che l’episcopato americano potrebbe prendere per difendere questo principio fondamentale diventato una “questione sociale e politica centrale del nostro tempo”. “Come pastori di una delle comunità di fede più fortunate del nostro pianeta, che hanno parlato con convinta unità in difesa della nostra libertà religiosa, dobbiamo diventare la voce dei cristiani la cui vita è oggi a in pericolo, perché non possiamo permettere che le nostre battaglie in patria per la libertà religiosa oscurino la violenza inflitta ai cristiani altrove”. Una violenza - ha evidenziato il card. Dolan, citando l’esempio "'guerra in Siria' e le violenze anti-cristiane in Egitto, India, Nigeria e nell’isola di Zanzibar, in Tanzania - che ci fa dire, come il Beato Giovanni Paolo II, che la nostra è diventata “una nuova era di martiri”. Di qui la necessità di agire. Il presidente della Usccb ha citato in proposito le parole pronunciate il 25 settembre da Papa Francesco che, ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro per all’Udienza generale, aveva chiesto quanti pregassero per i cristiani perseguitati. “Sono convinto – ha detto - che dobbiamo rispondere a questa domanda non solo come singoli vescovi, ma anche collettivamente come organismo”. Tra i suggerimenti proposti ai confratelli una campagna di sensibilizzazione dei fedeli e dell’opinione pubblica attraverso documenti pastorali e i media, ma anche un’azione capillare nelle parrocchie. Soprattutto, ha sottolineato in conclusione il card. Dolan, occorre intervenire presso i leader politici perché facciano della protezione dei cristiani perseguitati nel mondo una priorità della politica estera degli Stati Uniti. All’assemblea ha portato il suo saluto anche il nunzio apostolico negli Stati Uniti mons. Carlo Maria Viganò. Al centro del suo intervento i richiami di Papa Francesco per una Chiesa povera, costruita sull’amore di Cristo e improntata a uno stile di vita coerente con la fede. “Questo - ha sottolineato il presule - è la strada maestra per sensibilizzare la nostra gente sulla verità del nostro messaggio”. I lavori della Plenaria si concludono giovedì. All’ordine del giorno, oltre al tema della tutela della libertà religiosa e dei valori fondamentali, tra cui il matrimonio tradizionale, l’adattamento e la revisione di alcuni testi liturgici; la presentazione di una proposta per la pubblicazione di un documento sulla pornografia; l’individuazione di nuove strategie pastorali e il rinnovamento di diverse cariche direttive e l’approvazione del bilancio preventivo del 2014. (A cura di Lisa Zengarini)







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