L’inizio dell’universo: all'Università Gregoriana dialogo tra filosofi, scienziati
e teologi
Un dialogo tra filosofi, teologi e scienziati è possibile, anche quando si affrontano
le questioni fondamentali, come l’origine e la fine di tutte le cose. E proprio all’inizio
dell’Universo, la Pontificia Università Gregoriana ha dedicato un colloquio che ha
visto intervenire specialisti delle tre discipline. Lo ha seguito per noi Davide
Maggiore:
Da dove vengono
le cose? Come e perché tutto ha avuto inizio? Non esistono, probabilmente, domande
più antiche di queste, punto di partenza di una ricerca continua, che coinvolge anche
le dettagliate teorie degli scienziati. A riassumere lo stato attuale di queste è
padre Gabriele Gionti, fisico teorico della Specola Vaticana:
“Sicuramente
noi sappiamo che la teoria attuale del 'Big Bang' è quella che spiega meglio i dati
sperimentali che abbiamo a disposizione fino ad oggi. Noi sappiamo di sicuro che c’è
stata una 'fase calda' dell’Universo cui è seguita una fase di raffreddamento. C’è,
però, un problema concettuale: non abbiamo attualmente nessuna teoria che spieghi
la fisica dei primi istanti dell’Universo. Ci sono varie proposte, ma nessuna di queste
teorie è considerata ‘la teoria’”.
Naturalmente, l’indagine scientifica
non chiude la porta allo sguardo - e alle risposte - dell’uomo di fede, prosegue padre
Gionti:
“Il livello scientifico, il livello filosofico e il livello teologico
corrono paralleli. Si può essere sicuramente una persona di scienza, fare scienza
ad altissimo livello senza che questo, necessariamente, metta in crisi le sue convinzioni
religiose. Anzi, molte volte, è facile che una persona di fede trovi delle conferme
a posteriori della sua fede. Il fatto che esista un mondo che è razionale, che è spiegabile
con le leggi della matematica non è in contrasto con l’idea che esista un Dio benevolente,
un Dio di amore che ha creato questo Universo. Anzi, il fatto che è razionale dimostra
ulteriormente che questo amore si concretizza in un Universo che è armonioso e perfetto”.
A
sottolineare un concetto analogo è anche la prof.ssa Michelina Tenace, direttore
del Dipartimento di Teologia Fondamentale dell’Università Gregoriana:
“Sia
la scienza che la teologia cercano di dare una spiegazione, un’interpretazione e cercano
di raggiungere una verità. E allora l’affermazione importante qual è? Che nessuna
verità, se è verità, esclude l’altra. L’interesse comune, quindi, è scoprire come
questo mondo possa rispondere alla vita, permettere la vita, migliorare la vita: ricerca
comune al teologo, al filosofo e allo scienziato”.
In quest’ambito l’interesse
della teologia, aggiunge la prof.ssa Tenace, è rivolto particolarmente alla relazione,
in senso ampio, tra Dio, l’uomo e il mondo:
“Da questa storia della relazione
tra l’uomo e Dio, tra Dio e il mondo, tra Dio e la storia del mondo e dell’uomo, è
venuta la contemplazione del Dio Creatore. Se Dio è capace di aprire il mare e di
farmi attraversare la morte, questo Dio ha creato tutto con bontà, con intelligenza,
con sapienza. Dio è amore e in questo amore il teologo si può avvicinare anche alla
teologia della creazione”.