Libro del card. Bertone. Il Papa: dimensione morale nei rapporti internazionali. Sabato
mons. Parolin a Roma
La diplomazia vaticana contribuisca a far “rinascere quella dimensione morale nei
rapporti internazionali, che permetta alla famiglia umana di vivere e svilupparsi
insieme”. Sono parole di Papa Francesco contenute nella prefazione al volume del cardinale
Tarcisio Bertone, camerlengo di Santa Romana Chiesa, intitolato “La diplomazia pontificia
in un mondo globalizzato”. Il volume, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, è stato
presentato nell’Aula nuova del Sinodo, con la partecipazione di mons. Dominique Mamberti,
segretario per i Rapporti con gli Stati, Hans-Gert Poettering, già presidente del
parlamento europeo e presidente della Fondazione Adenauer, e il prof. Vincenzo Buonomo,
docente di diritto internazionale e curatore del testo. A guidare l’incontro, padre
Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana. Il servizio di Fausta
Speranza:
“La diplomazia
è chiamata di fronte alla globalizzazione negativa e paralizzante a intraprendere
un compito di ricostruzione riscoprendo la sua dimensione profetica, determinando
quella che potremmo chiamare utopia del bene”. Queste parole di Papa Francesco nella
prefazione ispirano la riflessione di tutti. Il cardinale Bertone cita altri passi
e poi sottolinea che “l’azione diplomatica esercitata da un Segretario di Stato non
può che coniugarsi con la pastoralità”. In questo libro, il porporato ripercorre alcuni
aspetti di quello che definisce “questo ricco e travagliato settennato”. E all’incontro
ringrazia Papa Francesco per aver scritto, tra l’altro, che “la storia, la cui misura
è la verità della croce, renderà evidente l’intensa azione del cardinale Bertone”.
Del ruolo del segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone dice:
“Direi
che la funzione di segretario di Stato, erede di una antica e peculiare tradizione,
diventata dopo il Concilio Vaticano II tanto diversa e lontana dalla cosiddetta 'monarchia
papale', è quella di essere collaboratore, consigliere e strumento fedele di una missione
che viene dall’alto e che si incarna nella variegata e originale personalità dei distinti
Successori di Pietro".
Il cardinale Bertone chiude il suo intervento con
un sincero augurio al suo successore, mons. Pietro Parolin, che – afferma il cardinale
Bertone – sarà a Roma sabato prossimo.
Da parte sua, Mons. Dominique Mamberti
descrive il libro come “una raccolta organica che affronta alcuni dei temi fondamentali
dell’azione diplomatica della Santa Sede, ma si sofferma anche sui tratti distintivi
di coloro che sono i protagonisti principali di tale azione, dal Papa ai Rappresentanti
Pontifici”. E che entra “nelle pieghe del fecondo Magistero di Benedetto XVI e seppure
più tangenzialmente, per ovvi motivi temporali in quello di Francesco”. E mons. Mamberti
spiega:
“Accanto ai tratti comuni che accompagnano tutta quanta l’azione
diplomatica della Santa Sede nel corso dei secoli, vi sono alcuni accenti che acquistano
maggiore importanza anche in funzione del momento storico in cui si situano, come
pure della personale formazione e sensibilità del Pontefice regnante. In tale prospettiva,
si comprendono bene la specificità e la continuità che contraddistinguono non solo
i diversi Pontificati, bensì anche il lavoro dei singoli segretari di Stato, succedutisi
nel tempo, che sono i principali collaboratori del Papa”.
Nella continuità,
dunque, mons. Mamberti parla di aspetti specifici del Pontificato di Benedetto XVI,
seguito dal cardinale Bertone come segretario di Stato: quello dell’azione per la
pace e contro la povertà spirituale. Temi che aprono a tante questioni importanti,
come la libertà religiosa, il rapporto tra fede e ragione, una laicità positiva. Senza
mai prescindere – spiega mons. Mamberti – da quello che definisce “il patrimonio genetico
della Chiesa, cioè l’annuncio del Vangelo”. E dunque, ricorda:
“Si comprende
ancora una volta che l’azione diplomatica della Santa Sede è sempre orientata verso
un bene positivo. Essa non è uno sguardo negativo sull’uomo e sulla realtà. Anche
quando richiama determinati valori, non è precettivamente negativa, al contrario essa
si adopera per infondere fiducia, è animata dalla speranza cristiana che, come ci
ricorda il Santo Padre Francesco, non è semplicemente ottimismo".
A parlare
di Europa in particolare c’è il prof. Hans-Gert Poettering, che sottolinea
come il cardinale Bertone “si sia preoccupato più di altri nella Curia dell’integrazione
europea. Poettering ricorda le parole di Giovanni Paolo II gli scrisse in una lettera
a conclusione del suo mandato di presidente dell’Europarlamento: “La mancanza di un'etica
forte e condivisa è sempre stata la premessa di una debole democrazia. Se l'Europa
vuole essere autenticamente democratica, dovrà dunque integrarsi con questa convinzione
e, di conseguenza, riconoscere alla religione, e pertanto alla Chiesa, il ruolo pubblico
che ciò comporta e che a essa compete. Soltanto un'Europa con una forte identità religiosa,
morale e culturale può aprirsi agli altri in modo costruttivo e pacifico”. E dunque,
Poettering afferma:
“Vorrei che la Chiesa Cattolica, che è anche la mia
chiesa, con decisione sostenga l’Unità dell’Europa – questo mi aspetto da lei. La
dignità dell’uomo fa parte dei valori più alti della Chiesa Cattolica. Dove, in tutto
il mondo, si rispetta la dignità dell’uomo più che nell’Unione Europea?”.
A
proposito di globalizzazione, altro tema del libro, Poettering cita Papa Francesco:
“Papa
Francesco promuove l’etica della solidarietà che dovrebbe guidare il nostro comportamento
globale”.
Poettering dunque sottolinea che “la comprensione per i nostri
valori in Europa non può essere integrale, senza che noi ci impegniamo anche in tutto
il mondo per promuovere quei valori che vogliamo vivere in Europa”. In tutto il mondo
– aggiunge – c’è un punto di riferimento: la dignità della singola persona, che il
Cristianesimo da sempre promuove. C’è poi l’intervento del prof. Vincenzo Buonomo,
che mette in luce l’evoluzione di un impegno sempre vivo da parte della Chiesa per
il bene comune:
"Nel testo, continuamente, ci sono riferimenti ad un’attività
che tende alla maturazione di una coscienza comune: la coscienza comune che è legata
alla libertà dei membri della comunità internazionale, ma che poi deve essere capace
di convergere intorno ad alcuni obiettivi comuni. Questo è un po’ un leit
motive degli interventi che sono stati inseriti nel volume e, allo stesso
tempo, qualcosa che rispecchia direttamente l’attività diplomatica della Santa Sede,
perché c’è un bisogno di costruzione continua, continuativa. Credo che la diplomazia
della Santa Sede conosca bene il fatto che gli obiettivi di giustizia non abbiano
mai delle soluzioni definitive. Ma quotidianamente c’è bisogno di costruire. L‘attività
diplomatica ha questo tipo di finalità: non in una forma, potremmo dire, di compromesso
al ribasso, ma piuttosto in una forma di costruzione di un’attività che sia a servizio
della persona".
Da parte sua, padre Lombardi ricorda che nel volume ci
sono solo 43 degli innumerevoli interventi fatti dal cardinale Bertone. Una scelta
operata per tematiche. E poi padre Lombardi sottolinea che la presentazione del volume
è una nuova occasione per manifestare al cardinale Bertone “stima e gratitudine per
il servizio grandissimo e generoso che ha svolto per la Chiesa in molti modi in particolare
come segretario di Stato. Ricorda l’espressione di Papa Francesco nella prefazione
quando ricorda la “tempra piemontese” con cui il cardinale Bertone ha promosso il
bene nella Chiesa”. E poi racconta che Papa Francesco nei giorni scorsi ha pranzato
con il cardinale Bertone e sfogliando il libro si è complimentato per l’opera.