Il caso Salernitana-Nocerina. Macalli di Lega Pro: tifosi criminali, non è fatto isolato
Non si affievoliscono le tensioni della vicenda di domenica scorsa, quando durante
la partita di calcio di Lega Pro Salernitana-Nocerina uno stratagemma a base di finti
infortuni dei giocatori della squadra ospite ha costretto l’arbitro a decretare dopo
soli 20 minuti la fine dell’incontro. Ieri, il giudice sportivo ha decretato la sconfitta
a tavolino per 0-3 alla Nocerina, i cui giocatori intimiditi e minacciati dai tifosi
ultra della squadra, hanno ceduto lasciandosi andare a un comportamento antisportivo.
Al microfono di Luca Collodi, il presidente della Lega Pro, Mario Macalli,
rigetta accuse di disattenzione e anzi chiede l’intervento di organi superiori contro
il fenomeno delle infiltrazioni criminali tra le frange della tifoseria calcistica:
R. – Pensiamo
di muoverci come ci siamo sempre mossi, con la testa alta senza abbassarla di fronte
alla delinquenza comune. Non cediamo di fronte a nessuno. Giochiamo al calcio. In
un anno e mezzo, abbiamo fatto mille tentativi – coinvolgendo scuole, cercando di
parlare con i sindaci – ma ci hanno boicottato addirittura le riunioni.
D.
– Il tifo della Nocerina è un caso isolato nel calcio italiano, parlo di tutte le
categorie, o c’è il rischio che questa minoranza possa diventare maggioranza se la
politica non fa un passo indietro dallo sport e dal calcio?
R. – Non è sicuramente
una minoranza, non è sicuramente un caso isolato. Questo è un caso eclatante e che
qualcuno ha voluto rendere eclatante. L’aereo che ha sorvolato con lo striscione,
chi l’ha pagato? Lo sanno chi è quello che fornisce i mezzi finanziari per fare queste
cose? Sanno chi sta dietro a queste situazioni, se c’è la malavita, se non c’è e come
mai? Quello che si cerca di fare in ogni partita, come offendere, denigrare e usare
termini che fanno rabbrividire, è un caso isolato, o è un caso normale? Non mi risulta
che sia stato fatto qualcosa per cercare di debellare seriamente queste cose, come
hanno fatto in altri Paesi. Si cerca sempre si trovare una scorciatoia, una via di
mezzo e fare solo mezzo passo. Ma noi lo facciamo interno il passo: vogliamo portare
le famiglie e i ragazzi allo stadio e questa gente va allontanata dai nostri stadi.
Non è un caso isolato e basta vedere le partite la domenica: un presidente di Lega
viene insultato ogni domenica da gente che non ha mai visto né conosciuto. Quindi,
non è isolato ma un fatto ormai normale.
D. – E’ l’occasione per aprire una
riflessione più generale tra sport e società civile. Ma a livello sportivo cosa farà
ora la Lega, perché lo sconcerto è che un’intera società come la Nocerina abbia ceduto
ad una minoranza violenta di tifosi…
R. – Lì ci sono le dimissioni in massa
di tutto un organo amministrativo. La Lega a tutela del suo buon nome, sotto il profilo
civilistico e penale, farà quello che deve fare. Io vengo da una cultura – e non ho
nessun timore di portarla avanti – che è quella dell’oratorio. Sono molto felice di
venire da quelle zone: mi hanno insegnato cose diverse, ho imparato cose diverse.
Noi, comunque, finché stiamo lì andiamo avanti con la nostra testa alta ed eticamente
pulita.