2013-11-12 15:11:48

"Cimiteri per i nostri figli, non per grumi di materia"


Luigi Conti, presidente Ass. Scienza & Vita - Rieti
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Ci sono già una quarantina di comuni in Italia dove esistono sezioni di cimiteri specificamente riservati alla sepoltura di bimbi morti prima della nascita. A Roma questo cimitero esiste già da due anni. Non si spiega perciò la polemica suscitata dall'iniziativa del sindaco di Firenze. Chi ha criticato questa scelta, considerandola un tentativo di attaccare la legge 194, sta considerando ideologicamente una vicenda che non riguarda esclusivamente l'aborto. L'interruzione volontaria di gravidanza è infatti solo una delle cause per cui un bimbo muore prima di venire al mondo. Creare quei cimiteri significa permettere una sepoltura di un bimbo non nato, il cui corpo altrimenti finirebbe nei rifiuti ospedalieri. In molti ignorano che in caso di morte di un feto che abbia un'età gestazionale inferiore alle 28 settimane i genitori possono chiedere di provvedere alle esequie e alla sepoltura. Si tratta di cimiteri destinati ai nostri 'figli' che le famiglie come in tutti gli altri casi vogliono onorare, senza urtare i diritti di qualcuno. Considerarla una scelta finalizzata a far sentire in colpa che abortisce significa guardare alla realtà con gli occhi dell'ideologia.

Dopo l'annuncio da parte del sindaco Matteo Renzi che una parte del cimitero di Trespiano, a Firenze, sarà destinato ai bambini non nati, ha fatto discutere un duro articolo dell'assessore della Regione Lazio, Lidia Ravera, che considera l'iniziativa un tentativo di trasformare la 194 in carta straccia e parla di 'diritto di seppellire grumi di materia'. (Intervista a cura di Fabio Colagrande)







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