Pakistan: scuole private mettono al bando autobiografia di Malala
Le maggiori organizzazioni degli istituti educativi privati hanno messo al bando “Io
sono Malala”, l’autobiografia dell’adolescente famosa nel mondo per il suo impegno
a favore dell’educazione delle coetanee. Definendo la giovane connazionale ora in
esilio in Gran Bretagna “strumento dell’Occidente” - riporta l'agenzia Misna - Adeeb
Javedani, presidente della All Pakistan Private Schools Management Association (Associazione
della gestione delle scuole private di tutto il Pakistan), ha confermato che il suo
libro sarà escluso dalle biblioteche delle 40.000 istituti affiliati per segnalare
come per lui e i responsabili dell’associazione, e le idee di Malala rappresentano
una visione estranea al Paese. Un’eco della posizione di Mirza Kashif, presidente
della All Pakistan Private School Federation (Federazione delle scuole private di
tutto il Pakistan), coordinamento di oltre 150.000 istituzioni educative, che ha confermato
ieri al quotidiano britannico The Independent che “Io sono Malala” non sarà incluso
in alcun curriculum di studi o esposto nelle biblioteche scolastiche. Il libro è stato
pubblicato a livello mondiale a ottobre, un impegno che la giovane pachistana, oggetto
un anno fa del tentativo di assassinio da parte dei Talebani, ha condiviso con la
giornalista britannica Christina Lamb, che ha avuto ampia risonanza nel mondo. Una
conseguenza delle minacce di ritorsione dei Talebani contro chiunque – scuola, libraio,
distributore – decida di rendere disponibile per la lettura il volume, ma anche di
una campagna che sta diffondendo nel Paese teorie cospiratorie incentrate sul libro
e, più in specifico, sull’aggressione a Malala. Fino a considerarla un’invenzione,
sfruttata per gettare discredito sul movimento talebano. (R.P.)