Nasce l'Alleanza contro la povertà: una risposta per l'8% degli italiani
Un’Alleanza contro la povertà per combattere contro ogni forma di esclusione sociale.
E’ nata a Roma, costituita da una ventina di associazioni che nei prossimi giorni
metteranno a punto una proposta da presentare alle forze politiche. Il modello è quello
del reddito d’inclusione pensato dalle Acli. Il servizio di Alessandro Guarasci:
L’Italia è l’unico
Paese dell’Euro, assieme alla Grecia, a non avere uno strumento di lotta alla povertà.
Gli ammortizzatori sociali d’altronde non coprono tutti. E allora ecco che l’Alleanza
pensa a una sorta di reddito di inclusione, accompagnato da una serie di servizi.
Ma a chi si rivolge questa iniziativa? Giorgio Gori, dell’Università Cattolica
di Milano e coordinatore dell’Alleanza:
“E' rivolto all’8 per cento di
persone che hanno delle difficoltà a raggiungere uno standard di vita decente. La
novità principale è che per la prima volta tutta una serie di soggetti sociali - fra
Terzo Settore, Caritas, Acli, tutta una serie associati cattolici, i sindacati, i
comuni, le regioni - si uniscono, tutti insieme, per rivolgersi alle forze politiche,
all’esecutivo con una funzione di proposta, stimolo e sensibilizzazione”.
Nella
nuova misura dovrebbero confluire tutte le iniziate già attivate, come la Social Card.
Contemporaneamente dovrebbe essere varato un piano contro la povertà. Francesco
Marsico, responsabile nazionale di Caritas Italiana:
“E’ realistico
immaginando una progressività che vede - appunto - un primo intervento sulla Finanziaria-Legge
di Stabilità di quest’anno e poi, progressivamente, che prenda in esame tutto il bacino
di bisogni che il Paese ha in tema di povertà. Quindi, nella progressività questo
è possibile. Ovviamente di punto in bianco, no, non sarebbe sostenibile nel piano
della finanza pubblica”.
E in effetti il problema delle risorse è reale.
L’Alleanza chiede che si rafforzi il welfare, senza depotenziare i fondi per le politiche
sociali e per la non autosufficienza.