Giornata del Ringraziamento. La Cei: i giovani in agricoltura non si rassegnino
E’ dedicato ai giovani in agricoltura il messaggio per la Giornata del Ringraziamento,
indetta dalla Cei celebrata ieri. Riprendendo le parole del Papa, il documento invita
i giovani a non rassegnarsi “trasformando la necessità in scelta” e si appella agli
imprenditori agricoli affinché valorizzino la passione lavorativa di chi arriva in
Italia “creando le condizioni per un’integrazione graduale”. Alessandro Guarasci
ha sentito Stefano Masini responsabile ambiente e consumi di Coldiretti:
R. - Decisamente
i giovani si affacciano al comando, alla dirigenza delle imprese agricole e trasformano
le modalità di organizzazione, le direzioni di mercato delle produzioni. Sempre di
più con creatività, fantasia e anche possibilità di successo e profitto, i giovani
testimoniano il cambiamento profondo che l’agricoltura in questi anni ha conosciuto,
guardando più da vicino al mercato, agli interessi dei cittadini consumatori e, in
un ambito di multifunzionalità, mettendo a disposizione beni e servizi di grande qualità,
legati al territorio e capaci di trasformare la campagna in luogo di turismo, accoglienza,
benessere e salute.
D. - Ma questa che cos’è semplicemente una risposta alla
crisi oppure una voglia anche di tornare alle origini?
R. - Quest’anno le Facoltà
di Agraria sono state prese d’assalto: risultano gli studi più selezionati dagli studenti,
pensando al loro futuro. C’è un passaggio generazionale in corso. Lavorare in campagna
non è più come in passato una scelta di secondo livello, ma è proprio una decisione
che guarda con ottimismo ad un futuro legato anche alla qualità della vita, a modelli
di soddisfazione economica e sociale.
D. - Nel messaggio si mette anche in
luce l’importanza del credito: vanno fatti passi in avanti su questo fronte, anche
per quanto riguarda il settore agricolo?
R. - Per i giovani occorre attivare
dei flussi che privilegino questo investimento con larghezza di provviste. D’altra
parte il prezzo dei terreni agricoli è insidiato da rendite di usi alternativi: ricordiamo
che la campagna è spesso aggredita da intenti speculativi e questo innalza il prezzo
dei terreni, mentre bisognerebbe privilegiare con misure fiscali di sostegno, appunto,
i giovani che scelgono di risiedere in campagna e di presidiare un territorio a beneficio
anche degli interessi collettivi, per tutte le esternalità e le funzioni positivi
che - a partire dalla difesa e dalla stabilità idrogeologica - gli agricoltori svolgono
sul territorio.