2013-11-09 14:26:24

Trani. Dai banchi dei forni alla Caritas: successo dell'iniziativa "Pane per tutti"


Si chiama “Un pane per tutti” ed è un’iniziativa di solidarietà nata in una parrocchia della diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, in Puglia. E’ frutto della carità di panificatori e ristoratori, che spontaneamente hanno cominciato a donare il pane invenduto e il cibo avanzato. La parrocchia – che ora aiuta una cinquantina di famiglie, grazie al volontariato di tante persone – è quella di Santa Chiara, a Trani, dove ogni giorno viene distribuito quanto gratuitamente offerto dagli esercenti commerciali e raccolto tutte le mattine dai parrocchiani del Centro Caritas. Al microfono di Tiziana Campisi, il parroco, don Alessandro Farano, racconta com’è cresciuta l’iniziativa:RealAudioMP3

R. – E’ una catena di solidarietà che si è sviluppata grazie alla testimonianza tra panifici. Il cerchio si è allargato non tanto perché noi siamo andati a chiedere di darci il pane o quello che avanzava, ma sono stati i panifici stessi che ci hanno chiesto di potere entrare in questo giro. Quindi, una catena di testimonianza.

D. – Oggi, a che punto è “Un pane per tutti”?

R. – Oggi, è una grande risorsa per una cinquantina-sessantina di famiglie, che ogni mattina attendono il proprio turno dietro alla porta della nostra Caritas per poter avere un po’ di pane o delle focacce o altri alimenti che ci donano. Ritiriamo il pane da 14 panifici, più due o tre bar che ci donano anche i cornetti o le brioche che avanzano.

D. – Che cosa hanno pensato i fedeli della sua parrocchia, man mano che questa iniziativa è andata avanti?

R. – Come parroco, ribadisco sempre che una parrocchia debba pensare alle strutture, agli oratori, ma guai se la parrocchia non pensasse ad allestire un centro Caritas. Io, d’altronde, da seminarista sono stato abituato a questo e quindi cerco sempre di inculcare nei miei parrocchiani che si diventa cristiani anche attraverso la solidarietà e la carità fraterna.

D. – Dalle parole ai gesti: la carità che diventa concreta. Quale insegnamento grande da trarre?

R. – Dalle parole ai gesti: questo non è stato altro che l’insegnamento di Nostro Signore, il quale, ovviamente, attraverso i suoi miracoli, ha provveduto anche ai bisognosi. Il nostro miracolo è quello di gareggiare nella solidarietà, e sono contento, perché anche Papa Francesco con i suoi discorsi – ma non solo nei suoi discorsi, anche nel suo operare – ci dà molto esempio e anche una carica, uno sprone. Volevo dire che i nostri volontari, quando vanno a ritirare quanto offrono i panifici, lo fanno a proprie spese e quindi questa iniziativa è a costo zero, perché ognuno ci mette del suo: chi ci mette la macchina, chi ci mette la benzina, chi ci mette la forza fisica, chi ci mette il tempo per preparare le buste e distribuire il pane ai bisognosi. Quindi, è una grande gara di solidarietà.







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