2013-11-09 08:08:16

Sempre più vicino l’accordo sul nucleare iraniano. Israele contrario, Obama chiama Netanyahu


Terzo giorno di colloqui a Ginevra sul controverso programma nucleare iraniano. Intorno al tavolo insieme a Teheran, il cosiddetto gruppo dei 5+1. Israele, che non è parte negoziale, ha espresso la sua totale contrarietà. Gli Stati Uniti esortano alla cautela su un possibile accordo, che sembra sempre più vicino. Il presidente Obama ha chiamato il primo ministro israeliano Netanyahu per fare il punto della situazione. Massimiliano Menichetti:RealAudioMP3

A Ginevra si attende l’arrivo del ministro degli esteri russo, Serghiei Lavrov, e quello cinese, Wang Yi. La loro presenza renderebbe completo al massimo livello il cosiddetto gruppo dei 5+1, cioè i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu più la Germania. Presente anche l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Catherine Ashton. Sul tappeto il programma nucleare iraniano. Teheran nega gli usi militari dell’atomo, la Comunità internazionale rimane preoccupata e invoca ispezioni. Comunque in Svizzera si mira ad una parziale sospensione di parte dell'attività nucleare della Repubblica islamica, in modo da poter accelerare i negoziati per giungere ad un accordo definitivo. La contro proposta ipotizzata è un parziale allentamento delle sanzioni, di Europa e Stati Uniti, sulle transazioni bancarie e petrolifere e lo scongelamento di parte di ingenti fondi depositati all’estero da Teheran. Nettamente contrario Israele, il presidente statunitense Obama ha telefonato al premier israeliano Netanyahu “aggiornandolo” sull'andamento dei negoziati e sottolineando il suo forte impegno a impedire che l'Iran ottenga armi nucleari. In questo scenario il Segretario di Stato americano Kerry, da Ginevra, pur ribadendo la possibilità di uno "storico" accordo preliminare, ha esortato alla cautela poiché per ora rimangono divergenze.







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