Mozambico: appello di pace dei vescovi dopo la ripresa armata degli ex ribelli della
Renamo
“L’immediata cessazione delle ostilità e la riapertura del dialogo”. E’ l’accorato
appello lanciato dai vescovi del Mozambico, preoccupati dal riaccendersi delle ostilità
nel Paese dopo il ritorno alle armi degli ex ribelli della Renamo, che a ottobre hanno
denunciato gli Accordi di Pace del 1992. Anche se finora le azioni militari sono
rimaste confinate nella provincia centrale di Sofala, cresce nel Paese e in quelli
vicini il timore di una estensione del conflitto. In un comunicato diffuso da Matola,
dove sono riuniti per la loro Assemblea plenaria, i vescovi esprimono la loro solidarietà
con il popolo mozambicano che, affermano “chiede la pace e il rispetto della vita”.
“Gli eventi delle ultime settimane mostrano che si è scelto di risolvere le divergenze
con la forza delle armi”, ma, sottolinea con forza il comunicato, “nessuno può sentirsi
legittimato dal popolo a difendere con le armi gli interessi di gruppi o persone”.
Di qui l’appello a tutti i cittadini a non farsi trascinare dal clima di crescente
violenza nel Paese: “Cerchiamo di essere tutti operatori di pace che lavorano per
istituzioni rispettabili e rispettate”. I presuli si rivolgono poi, ai leader del
partito al potere e degli ex ribelli della Renamo, al Presidente della Repubblica
e al Comandante delle Forze Armate perché facciano il possibile per fermare gli scontri
e per “creare le condizioni per un dialogo coraggioso e concludente”. Un appello,
infine, alla comunità internazionale, segnatamente ai rappresentanti diplomatici e
alle aziende straniere presenti nel Paese, perché contribuiscano alla pacificazione,
senza la quale – affermano - non può esserci sviluppo. Da parte loro, i vescovi si
dicono pronti a fare la loro parte per trovare una soluzione al conflitto. La fragile
stabilità politica raggiunta con gli accordi di pace siglati a Roma nel 1992, dopo
16 anni di guerra civile, ha permesso in questi due decenni un modesto miglioramento
degli standard socio-economici del Mozambico, grazie agli investimenti stranieri nel
settore minerario e petrolifero. Tuttavia, di tali progressi ha beneficiato solo una
piccola parte della popolazione. Sui 187 Paesi nella classifica dell’Indice di sviluppo
umano, nel 2011 il Mozambico risultava ancora al terz’ultimo posto. (A cura di
Lisa Zengarini)