2013-11-09 08:07:58

Filippine: centinaia di morti per il passaggio del super-tifone Haiyan


Nelle Filippine potrebbero essere centinaia i morti causati dal devastante passaggio del super-tifone Haiyan. A riferirlo il Governo di Manila. La località più colpita è Tacloban, dove vengono segnalati danni catastrofici, con pochi edifici rimasti in piedi. E’ qui che vi è stata la maggior parte delle vittime: già un centinaio i corpi avvistati durante una perlustrazione aerea della zona. Stefano Vecchia:RealAudioMP3

Cresce anche il numero dei dispersi, ma il bilancio è destinato a peggiorare con il passare delle ore e con la possibilità per le squadre di soccorso di accedere alle aree più colpite, dove intere comunità sono state rase al suolo. Una situazione forse inevitabile davanti all'imponenza di Haiyan, il più forte evento atmosferico dell'anno a livello planetario. L'evacuazione che ha portato 750mila persone in aree più sicure, ha evitato una perdita disastrosa di vite umane, ma resta forte il ricordo di Bopha che lo scorso anno, in una situazione simile ma con minori interventi preventivi, fece 2000 vittime. Sono almeno 130mila gli abitanti ospitati in centri di soccorso, in condizioni rese più difficili dalle forti piogge che seguono il passaggio del tifone e che hanno aggiunto ulteriori disagi ai 350mila resi senzatetto dal terremoto di ottobre. Il governo ha promesso interventi concreti e rapidi, senza però ignorare l'entità del disastro. È già scattato anche il sostegno locale e internazionale, con Croce Rosa e Unicef che hanno dichiarato l'avvio di iniziative di soccorso, come pure la Caritas filippina. Si stima che 12 milioni di abitanti in quasi un terzo del paese siano stati in qualche modo colpiti dal tifone che oggi è diretto verso le coste vietnamite dove è già allarme rosso, ma che dietro di sé sta scaricando piogge torrenziali su una vasta area che include la capitale Manila.

Massimiliano Menichetti ha raggiunto telefonicamente nelle Filippine, padre Sebastiano D’Ambra, missionario del Pime a Zamboanga:RealAudioMP3

R. - La situazione è molto grave. E’ il tifone più devastante di questi ultimi tempi. Si dice che milioni di persone saranno, in qualche modo, colpite da questo evento: migliaia e migliaia di persone stanno cercando un rifugio. Ci sono tantissimi morti e dispersi e si prevede che saranno molti, molti di più, man mano che le notizie arriveranno.

D. - Come stanno andando i soccorsi?

R. - C’è un piano di emergenza messo in atto da parte del governo e stanno coordinando la situazione, ma in alcune zone non riescono ad andare. Si sono interrotte tutte le comunicazioni telefoniche: tutto è stato distrutto! Sono veramente notizie molto allarmanti.

D. - La Caritas delle Filippine, la Chiesa si è già attivata?

R. - Certamente! C’è tutta la struttura delle parrocchie e tutte le diverse realtà che normalmente ci sono nelle diocesi. Speriamo veramente che le organizzazioni internazionali e locali riescano a fare tutto il possibile, perché c’è bisogno di tutto! Le Filippine stanno attraversando un periodo di grande tribolazione. Il 9 settembre, qui a Zamboanga, abbiamo avuto un terribile attacco da parte del Fronte di Liberazione Nazionale Moro (Mnlf), diecimila case sono state bruciate, centinaia i morti e più di 100 mila persone sono ancora sfollate. Stiamo cercando ancora di fare qualcosa. Poi, dopo alcune settimane, c’è stato un grosso terremoto nella zona di Bohol e Cebu. E adesso questo tifone…

D. - Lei diceva: “pregate e state vicino alla popolazione”…

R. - La preghiera è un grande mezzo. Credo che questo, come altri casi di calamità, possa aiutare la gente a portare solidarietà, cercando di aiutarsi l’uno con l’altro.








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