2013-11-08 14:22:53

Reggio Calabria, mons. Morosini: denunciare i mafiosi è rischioso, ma siamo più liberi


“Vorrei dire a chi alza la mano violenta: cerca di immedesimarti nelle persone che stai colpendo, cerca di capire la paura che stai infondendo, mettiti al loro posto”. Questo l’appello rivolto ai mafiosi e a chi compie atti violenti da mons. Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo di Reggio Calabria, durante la veglia di preghiera in cattedrale tenuta giovedì sera per “le vittime della ‘ndrangheta e il risveglio delle coscienze”. “Lo vorrei gridare - ha detto il presule, citato dal Sir - alle persone che ancora pensano di poter risolvere i problemi con la violenza, compiendo gesti ignobili”. Il riferimento è soprattutto ad alcuni episodi degli ultimi giorni come il gesto intimidatorio alla Procura della Repubblica o al Museo della musica, “gesti ignobili e vigliacchi” ai quali “dobbiamo reagire”, li ha definiti mons. Morosini. E la prima reazione è la denuncia: per il presule “dobbiamo abituarci a denunciare. La paura è la catena drammatica della nostra libertà. Dobbiamo denunciare il male. Rischiamo, lo so - ha aggiunto - ma dobbiamo denunciare. E più denunciamo e più siamo liberi”. Durante la riflessione mons. Morosini ha rivolto anche un appello ai cittadini in vista del rinnovo del Consiglio comunale di Reggio Calabria sciolto per condizionamenti esterni da parte della criminalità organizzata: “Non facciamoci condizionare da promesse”, “non accettiamole da nessuno”, è stato l’appello del vescovo, che ha concluso: “È la prima azione che dobbiamo fare come comunità cristiana”. (D.M.)
Ultimo aggiornamento: 9 novembre







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