Ginevra: si spera in un accordo sul nucleare iraniano, contrario Israele
A Ginevra, sono ore cruciali per i colloqui sul programma nucleare iraniano, che coinvolgono
il governo di Teheran e il cosiddetto gruppo del 5+1, cioè i membri permanenti del
Consiglio di Sicurezza Onu e la Germania. In Svizzera, è arrivato anche il Segretario
di stato Usa, John Kerry, e da più parti si spera in un accordo imminente. Un’eventuale
intesa, però, è già stata bocciata da Israele. Il servizio di Davide Maggiore:
“Ci sono già
stati dei passi in avanti” sul dossier nucleare, ha detto il ministro degli Esteri
francese, Fabius, arrivando a Ginevra. Il capo della diplomazia francese ha precisato
però che al momento “niente è ancora acquisito”. “La garanzia per l’attuazione di
un accordo è la buona volontà delle due parti”, ha dichiarato da parte sua il ministro
degli Esteri iraniano, Zarif, mettendo in guardia da possibili “abbagli” sulla realizzazione
di un’intesa. E proprio l’agenzia iraniana Irna ha diffuso la notizia che il previsto
incontro tra Zarif e Catherine Ashton, alto rappresentante dell’Unione Europea, è
stato rinviato. Di resistenze iraniane a sospendere l’arricchimento dell’uranio al
20% parlano poi anonime fonti diplomatiche citate dall’agenzia di stampa russa Interfax.
E il ministro degli Esteri russo, Lavrov, è tra gli assenti di oggi a Ginevra. In
mattinata, però, lo stesso Lavrov aveva parlato di intesa possibile. Israele invece
“respinge completamente” ogni eventuale accordo: lo ha detto il premier Netanyahu,
invitando Kerry a non firmare il possibile patto che, a parere del capo del governo
israeliano, sarebbe “pessimo e pericoloso per la pace”.