2013-11-07 07:58:58

Siria: a rischio Ginevra 2. Mosca disposta ad ospitare contatti tra governo e opposizione


Ennesima giornata di sangue ieri in Siria. Colpi di mortaio e ordigni hanno colpito diversi quartieri di Damasco, mentre un attentato kamikaze a Suwa-yuda, nel sud del Paese, ha preso di mira la sede dei servizi di sicurezza del regime, uccidendo almeno 12 persone. Resta, intanto, in bilico la Conferenza di pace Ginevra 2; indeterminatezza che ha spinto il segretario generale della Nato, Rasmussen a chiedere alle parti in conflitto di partecipare ai colloqui, mentre la Russia si dice disposta ad ospitare contatti informali tra governo e gruppi dell'opposizione siriana. Il servizio di Marina Calculli: RealAudioMP3

Sul rischio che salti la conferenza di pace Ginevra 2, Giancarlo La Vella ha raccolto il commento di Antonio Ferrari, analista politico, firma storica del Corriere della Sera: RealAudioMP3

R. – È una situazione molto complessa. Credo che un passo, anche se parziale, sia stato compiuto: quello delle armi chimiche. Io credo che Assad stia alzando il prezzo e forse vedremo che anche gli altri alzeranno il prezzo. Assad non se ne vuole andare, ma non è detto che non se ne vada. Potrebbe andarsene con opportune garanzie. Se oggi dicesse: “Me ne vado, non mi presento alle elezioni”, non so cosa accadrebbe alla minoranza alawita al potere e a tanta gente che ha soltanto la colpa di essere alawita. Quindi, credo che ciascuno in questo momento stia alzando il prezzo. È una cosa molto comprensibile, come in tutti gli accordi. Credo che prima o poi questo incontro avverrà, perché la situazione in Siria non può continuare così, bisognerà ancora avere pazienza.

D. – Dialogare con quale opposizione in Siria?

R. – È quello il problema. Mettere insieme i moderati delle due parti. Non possiamo dare un Paese nelle mani di estremisti pronti a tutto. I moderati sunniti, i moderati alawiti, i moderati curdi devono ricomporre l’unità politica del Paese, per cercare di farlo uscire da questa situazione che è insostenibile non soltanto per la Siria: 120 mila morti, due milioni di profughi, quattro milioni di sfollati… Quindi, solo le forze moderate di una parte e dell’altra, isolando gli estremisti, potrebbero risolvere il problema.







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