L'Istat rivede al ribasso le stime di crescita previste dal governo, ripresa nel 2014
Nel 2013 il Prodotto interno lordo italiano arretrerà dell’1,8% mentre nel 2014 è
prevista una crescita dello 0,7%. È quanto stima l’Istat in una nota sulle prospettive
dell’economia italiana, diffondendo percentuali al ribasso rispetto a quelle diffuse
dal Governo, che prevedevano una contrazione dell’1,7% per il 2013 e una risalita
dell’1% per il 2014. Per il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, i dati Istat che
indicano una crescita inferiore alle attese “sono previsioni e comunque rappresentano
uno stimolo per fare ancora di più. Se la fiducia crescerà - conclude il ministro
- si arriverà a una crescita intorno all’1%, quanto previsto dal Governo”. La caduta
congiunturale del Pil avviatasi nel terzo trimestre del 2011, secondo le previsioni
dell’Istat, dovrebbe dunque arrestarsi nell’ultimo trimestre in corso. Mentre risulta
ancora in crescita il tasso di disoccupazione: nel 2013 raggiungerà quota 12,1% per
proseguire al 12,4% nel 2014 a causa del ritardo con cui il mercato del lavoro segue
le evoluzioni dell’economia. Stime, queste ultime, che risultano sostanzialmente in
linea con quanto previsto dal Governo (12,2% nel 2013 e 12,4% nel 2014). “Nei mesi
estivi - spiega l’Istat nelle prospettive per l’economia italiana - la caduta dell’occupazione
che ha caratterizzato la prima parte dell’anno si è arrestata, ma la situazione del
mercato del lavoro permane fortemente deteriorata”. (A.P.)