Elezioni municipali in Kosovo: violenze e tensioni nel Nord. Affluenza alle urne ferma
al 46%
Sono state contrassegnate da forti tensioni le elezioni municipali di domenica in
Kosovo. Particolarmente tesa la situazione nel Nord, dove per tutto il giorno gruppi
di estremisti favorevoli al boicottaggio del voto, hanno ostacolato l'afflusso ai
seggi, minacciando gli elettori con intimidazioni e frasi ingiuriose. Gli episodi
più gravi si sono registrati, però, a Kosovska Mitrovica. Da Pristina, il servizio
è di Giuseppe Nigro:00:00:58:49
Gente armata nei seggi, tentativi
di distruzione delle urne e paura nei volti degli elettori. Dovevano essere le elezioni
della riconciliazione tra la comunità serba e quella albanese e invece hanno sancito
la netta spaccatura tra i serbi pronti a integrarsi nella comunità nazionale e i nostalgici
dell’ingerenza di Belgrado. A Mitrovica, nel nord del Kosovo, i disordini sono cominciati
fin dalla mattina, con le minacce davanti ai seggi da parte di chi voleva impedire
il voto. Intorno alle 17 la situazione però è precipitata. Krstmir Pantic, candidato
della lista sostenuta da Belgrado, aveva appena ammesso la sua prevedibile sconfitta,
alla luce di una bassissima affluenza. È stato allora che in due seggi, uno dei quali
già visitato dagli osservatori dell’Unione europea, hanno fatto irruzione uomini armati.
Immediato l’intervento dei militari di Eulex e la sospensione delle operazioni di
voto. I materiali provenienti dai quattro comuni a maggioranza serba del distretto
di Mitrovica saranno ora esaminati dalla Commissione elettorale centrale. Per la
cronaca, nel resto del paese l’affluenza alle urne è stata del 46%, con 100.000 votanti
in più rispetto alle scorse amministrative. Tra un mese ci saranno i ballottaggi.
La macchina organizzativa è stata molto più efficiente che in passato, ma in Kosovo
resta ancora tanto da lavorare prima di parlare di elezioni pienamente riuscite.