2013-11-02 14:17:37

"Sorrisi di madri africane": iniziativa per il parto sicuro in Africa


“Sorrisi di madri africane” è la campagna del Comitato Collaborazione Medica a favore della salute materna e infantile, che ha garantito gravidanza e parto sicuro a circa 65 mila donne, assistendo e vaccinando migliaia di bambini. Tutto grazie a 50 medici volontari che formano il personale sanitario locale. Marilena Bertini, medico e presidente del Comitato Collaborazione Medica, ha raccontato a Elisa Sartarelli questi primi due anni di lavoro:RealAudioMP3

R. - La Campagna “Sorrisi di madri africane” è partita nel 2011. Fino adesso abbiamo assistito e curato, durante la gravidanza e il parto, circa 65 mila donne, di cui 11.500 assistite proprio in modo chirurgico: quindi in una struttura ospedaliere, con taglio cesareo o con trasfusioni di sangue quelle donne che avevano complicanze durante il parto. Quindi abbiamo salvato almeno quasi sicuramente queste 12 mila donne circa. Poi abbiamo curato e vaccinato circa 250 mila bambini. Vaccinare si sa cosa vuol dire, mentre curare vuol dire soprattutto curare la malaria, curare la diarrea, curare le polmoniti che sono le malattie che portano a morte i bambini, soprattutto nel primo anno di vita, ma comunque fino ai cinque anni.

D. - Avete degli obiettivi ambiziosi entro il 2015: quali sono?

R. - Assistere e curare durante la gravidanza e il parto 200 mila donne nei Paesi in cui lavoriamo, che sono Africa sub-sahariana orientale, soprattutto nelle zone rurali; e curare e vaccinare 500 mila bambini.

D. - Il vostro impegno è forte anche in Italia…

R. - Sì, anche in Italia lavoriamo per sensibilizzare più persone possibili, per avere la collaborazione del maggior numero di nostri amici o di persone che conosciamo perché venga diffuso quello che noi riteniamo sia fondamentale per tutti e cioè il diritto alla salute. Noi abbiamo la fortuna in Italia di avere un sistema sanitario nazionale che garantisce il diritto alle cure per chiunque ne abbia bisogno: vogliamo che questo sia diffuso nel mondo e per questo abbiamo bisogno di testimoni e di persone che con noi collaborino per l’ottenimento di questo diritto. E poi da quando ci siamo accorti che anche in Italia c’erano delle fasce di persone che potevano accedere meno ai servizi sanitari, abbiamo iniziato a lavorare con gli immigrati e più recentemente con i rifugiati. E questo per far sì che anche queste fasce svantaggiate di popolazione potessero utilizzare quello che è un loro diritto e cioè il Servizio Sanitario Italiano, che garantisce anche a queste fasce di popolazione la possibilità di essere curare. Cerchiamo poi di sensibilizzare i bambini - e anche gli adulti - su argomenti che ci stanno a cuore come l’intercultura, come la possibilità e la bellezza di poter scambiare esperienze, scambiare modi di vita e scambiare proprio quella che è una parte di vita con popolazioni diverse delle nostre. Ci siamo resi conto che quando andiamo in Africa, la nostra umanità, cioè il nostro spirito, rimane estremamente arricchito e anche lavorando con gli immigrati possiamo avere degli scambi molto interessanti, che allargano la nostra mente e il nostro cuore e quindi arricchiscono tutta la nostra persona. Collaboriamo anche con altre entità: abbiamo avuto, per esempio, la possibilità di collaborare con la Magnun Photo, una delle più importanti agenzie di fotografi: con loro abbiamo realizzato una mostra che si chiama “Sorrisi di madri africane”, in cui sottolineiamo l’importanza della donna nella società africana, della mamma nella propria società e di come - anche in questo campo - scambiare esperienze di come si gestiscono i bambini, di come si svezzano, di come si porta avanti la gravidanza, di come ci si può aiutare reciprocamente in questi momenti particolari e belli, ma a volte anche faticosi, della vita, ci arricchisce a noi e speriamo anche loro.







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