Datagate: Germania e Brasile presentano risoluzione a Onu sulla privacy
Proteggere il diritto alla privacy garantito dal diritto internazionale. È quanto
ribadisce la bozza di risoluzione presentata da Germania e Brasile all'Assemblea generale
dell'Onu, a seguito delle rivelazioni della "talpa", Edward Snowden, circa lo spionaggio
ai danni di oltre 40 leader di altrettanti Paesi di tutto il mondo. Il testo, messo
a punto da Berlino e Brasilia, non cita singoli Stati ma chiede la fine dell'eccessiva
sorveglianza elettronica sostenendo che la raccolta illegale di dati personali “costituisce
un atto altamente invadente”. Si chiede quindi ai 193 membri dell'Assemblea di dichiararsi
“profondamente preoccupati per le violazioni dei diritti umani e gli abusi che possono
derivare dalla condotta di qualsiasi sorveglianza delle comunicazioni”. Abusi che
includono “la sorveglianza delle comunicazioni extraterritoriali, la loro intercettazione
così come la raccolta di dati personali, in particolare il ricorso massiccio a controlli
e intercettazioni”. La risoluzione sarà votata a fine mese, nel frattempo però non
si placano le polemiche relative al cosiddetto "Datagate". Ieri, il portavoce della
Casa Bianca, Jay Carney, ha detto che “la giusta cosa che dovrebbe fare Edward Snowden
è tornare negli Stati Uniti”, mentre il capo della Nsa, Keith Alexander, ha respinto
le accuse di portare avanti programmi al di fuori del controllo dell'amministrazione,
sostenendo che le informazioni sui leader mondiali sono state svolte su richiesta
dei responsabili politici. Infine, secondo alcune rivelazioni del quotidiano brittanico
"Guardian", i servizi di Francia, Spagna, Germania e Svezia avrebbero messo a punto
un sistema di sorveglianza di massa delle comunicazioni telefoniche. (M.G.)