Ultime ore per aderire alla campagna "Uno di noi" in difesa della vita dal concepimento
Ultime ore per aderire anche online all’iniziativa europea di raccolta firme “Uno
di noi” in difesa dell'embrione umano: c’è tempo fino alla mezzanotte di oggi. Oltre
un milione e cinquecentomila finora le sottoscrizioni per chiedere al Parlamento Ue
che, in conformità con la Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, siano tutelati
dignità, diritto alla vita e integrità di ogni essere umano fin dal concepimento.
Paolo Ondarza ha intervistato il coordinatore nazionale della campagna Michele
Trotta:
R. - È stata
veramente una bella iniziativa popolare. Abbiamo avuto un proliferare di adesioni
da parte dei singoli cittadini, tra l’altro con lettere meravigliose. Sono venuti
a conoscenza di questa iniziativa soltanto attraverso il mezzo stampa e i servizi
che la Radio Vaticana ha fatto per noi; purtroppo non abbiamo mezzi economici tali
da poter coprire mediaticamente tutto il Paese.
D. – Siete comunque arrivati
ad un numero considerevole di firme…
R. – Fino ad oggi in Europa sono state
raccolte 1.644.462 adesioni. In Italia abbiamo raccolto fino ad oggi 580mila adesioni,
ma stiamo andando verso le 600mila. Ne stanno arrivando copiosamente proprio in queste
ultime ore.
D. – Stiamo parlando di persone non necessariamente appartenenti
all’area cattolica…
R. – No, uomini di buona volontà, anche persone lontane
dalla Chiesa che ci hanno scritto dicendoci che loro stessi avevano vissuto il dramma
dell’aborto. Dicevano: “Io non vado in Chiesa ma so che questo bambino non c’è più…”.
D.
– Proprio perché la Campagna Uno di Noi fa appello alla ragione, prima ancora che
al cuore degli uomini…
R. – Sì, è chiaro. La Campagna parte da una semplice
dichiarazione, ovvero, la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo: la dignità
è sempre ugualmente grande in ogni essere umano. Se non c’è questo riconoscimento
diventa un po’ difficile poi parlare di pace, libertà e di giustizia.
D. –
E’ possibile firmare on line fino alla mezzanotte del primo novembre. Dopo quella
scadenza cosa ne sarà di tutte queste adesioni?
R. – Consegneremo tutte le
schede a Bruxelles. A quel punto la Commissione stabilirà se abbiamo effettivamente
superato il milione di firme. Poi, il Parlamento europeo si dovrà esprimere sulla
richiesta di Uno di Noi.
D. – Che l’embrione sia “uno di noi”, lo ribadiscono
anche tante iniziative. Una tra queste è l’impegno a dare sepoltura ai bambini non
nati. Sta accadendo, ad esempio, anche nel comune di Firenze dove è allo studio un
progetto di allestimento di un’area del cimitero dedicata ai bimbi mai nati…
R.
– Siamo contenti che Firenze - città di civiltà e di storia - vada a chiedere un nuovo
regolamento di polizia cimiteriale in modo da dare giusto spazio ai bambini non nati.
D.
– C’è chi chiede anche una legge per iscrivere i bimbi non nati all’anagrafe. Voi
che ne pensate?
R. – Questo sarebbe ancora più bello. Certo, qui il rischio
è che possano mettere limiti circa le settimane di gestazione. Non dimentichiamo che
per effetto della legge 194 sull’aborto – e queste sono le relazioni del ministro
della Sanità – ogni anno vengono certificati cifre intorno ai 160 mila, ovvero, ogni
anno una città tipo Verona sparisce dalla carta geografica. Sarebbe bello che anche
loro avessero dignità.
D. – Un appello per le ultime firme…
R. – Facciamo
questo bel regalo al Santo Padre! Quando il Parlamento europeo stabilirà che l’embrione
è “uno di noi” penso che i nostri figli ed i figli dei nostri figli ne trarranno un
beneficio.