2013-10-30 08:10:35

Siria: il regime parteciperà alla conferenza Ginevra 2. Tolto l’assedio in tre villaggi cristiani


Ieri il regime di Damasco ha annunciato ufficialmente la sua presenza alla conferenza di pace Ginevra 2, mentre il presidente Assad ha concesso una nuova amnistia generale. Intanto cresce l’allarme sanitario per un’epidemia di poliomelite nel Paese, mentre sono stati liberati tre villaggi cristiani tenuti per settimane sotto assedio dai ribelli. Il servizio è di Salvatore Sabatino:RealAudioMP3

Tutto gira intorno alla Conferenza di pace Ginevra 2. Il regime siriano ci sarà. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri di Damasco Walid al-Muallim, in un incontro con Lakhdar Brahimi, inviato speciale di Lega Araba e Onu. I ribelli, invece, si spaccano, e restano della posizione – quelli più radicali – che chi andrà a Ginevra sarà considerato un traditore. Di certo Assad ieri ha stupito con due mosse a sorpresa: la concessione di una nuova amnistia generale e la decisione di silurare il vice premier Jalil. Decisioni che non fermano certo le violenze, proseguite per tutta la giornata ed in tutto il Paese. Una guerra che continua a produrre decine di morti ogni giorno, e che è causa di una delle più grandi emergenze umanitarie della storia. Ieri l’Oms ha lanciato l’allarme per un’epidemia di poliomelite. Per evitare il diffondersi della malattia Save the Children ha chiesto con forza un'interruzione dei combattimenti per permettere intense campagne di vaccinazione su entrambi i fronti coinvolti nel conflitto. Infine una buona notizia. Sono stati liberati almeno 3 villaggi cristiani nell’area di Homs e Damasco, per settimane sotto assedio dei ribelli.

Sulla situazione a Sadad, uno dei villaggi cristiani liberati dall’esercito regolare, ascoltiamo padre Ziad Hilal, che proprio ieri mattina si è recato nella cittadina siriana. L’intervista è di Helene Destombes:RealAudioMP3

R. – J’étais à Sadad, avec un autre prêtre, …

Mi sono recato a Sadad, con un altro prete siriaco-cattolico. Ci sono molti edifici, molte case danneggiate o addirittura distrutte; tra questi, la scuola del villaggio, anch’essa invasa e distrutta, come anche gli altri edifici ufficiali. Sono andato a vedere le quattro chiese, delle quali tre siriaco-ortodosse e una chiesa siriaco-cattolica: sono danneggiate tutte e quattro, sono state utilizzate come ricovero da integralisti che erano venuti nel villaggio. Ci sono dentro materassi, coperte … Hanno anche scritto degli slogan sui muri delle chiese, all’interno, sull’altare, ovunque … Hanno spaccato il santissimo sacramento in tutti gli altari delle quattro chiese; i danni sono grandi nelle chiese, ma anche nelle strade. Ho potuto incontrare il prete che mi ha detto che fino a ieri sono stati sepolti 29 cristiani del villaggio; ce ne sono ancora due da lui … Ecco, questo è quello che ho visto, finora.

D. – Quanti cristiani erano stati assediati in questa cittadina?

R. – J’ai vu pas mal: il y avait à peux près 1.500 personnes là-bas, ils n’ont pas …
Ce n’erano parecchi: c’erano circa 1.500 persone che non sono potute uscire. Questa mattina ho visto alcune vetture piene di bambini, uomini e donne che hanno vissuto questi giorni terribili e che hanno preferito andare via per qualche giorno, venire a Homs o in altre località, ma non so se vorranno tornare …

D. – In questo momento, chi si prende cura di queste famiglie? Ci sono delle organizzazioni umanitarie, delle associazioni che se ne occupano?

R. – En fait, jusqu’à maintenant, ce sont les églises qui organisent les aides humanitaires …
A tutt’oggi, sono le Chiese che organizzano gli aiuti umanitari. Stiamo contattando le diverse organizzazioni per far fronte all’urgenza ed aiutare le persone. Non bisogna nemmeno dimenticare che è compito dello Stato, lavorare per risistemare le strade, le scuole, gli edifici ufficiali.

D. – I ribelli che si trovavano nel villaggio di Sadad, sono fuggiti o sono stati uccisi dall’esercito?

R. – Il y avait un combat; la plupart, ils ont fui, les autres je pense ils ont été abattu. …
C’è stato un combattimento; la maggior parte di loro è fuggita, e penso che gli altri siano stati uccisi.


Il volto di questa guerra sta continuamente cambiando ed è ormai provato che in Siria siano entrati ribelli provenienti da altri Paesi, combattenti islamici affiliati alla galassia di Al Qaeda. Una situazione intricata, che rischia di rendere difficile una qualsiasi soluzione a breve termine. Salvatore Sabatino ha intervistato Mons. Mario Zenari, nunzio apostolico a Damasco:RealAudioMP3

R. – Direi che questo è sotto gli occhi di tutti. La storia di questo conflitto è veramente complicata: se lo si osserva dalle prime settimane, dai primi mesi, dal primo anno in poi, si vede che il conflitto è andato aggrovigliandosi e complicandosi. Credo che, se non si riesce a districare quanto prima questa matassa, andrà complicandosi ancora di più e a rendere sempre più difficile una soluzione che tutti ci auguriamo.

D. – Da tre mesi non si hanno più notizie di padre Paolo Dall’Oglio, molto apprezzato in Siria per il suo impegno per il dialogo e la pace. Ha notizie al riguardo?

R. – Beh, ogni tanto a questa nunziatura giungono delle voci, di cui è difficile controllare la consistenza; voci di ogni sorta … Io mi tengo in contatto con la sua comunità monastica di Mar Moussa, ogni tanto telefono o li incontro, li incoraggio perché sono coloro che più ne soffrono, questi suoi figli spirituali. Naturalmente, bisogna sempre conservare la speranza che possa, prima o poi, risolversi felicemente questo dramma, questa sofferenza, per tutti noi...







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