Mons. Chullikatt all’Onu: inclusione sociale per combattere la fame nel mondo
Sconfiggere la fame nel mondo superando le esclusioni sociali, promuovendo giustizia
e rispetto per ogni essere umano: è la raccomandazione dell’arcivescovo Francis Chullikatt,
Osservatore permanente della Santa Sede all’Onu, espressa martedì alla seconda commissione
della 68.ma sessione dell’Assemblea Generale a New York. Il servizio di Fausta
Speranza:
“La fame come
tutte le forme di povertà è causata dall’esclusione sociale”, spiega e denuncia mons.
Chullikatt: “Gli attuali livelli di produzione sono sufficienti a sfamare tutti ma
milioni di persone ancora soffrono la fame”: Quindi, commenta: “Questo è veramente
scandaloso”. E poi aggiunge: “1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate
ogni anno” e, citando parole di Papa Francesco, sottolinea che “quando il cibo è buttato
via è rubato dalla tavola dei poveri”. Sempre citando Papa Francesco, mons. Chullikatt
chiede di “superare le tentazioni del potere, della ricchezza e dell’interesse personale
per servire la famiglia umana”. Significa adoperarsi per “promuovere una vita dignitosa
per tutti”. Significa “pensare a quanti sono ai margini della società – spiega – e
al benessere delle generazioni presenti e future”. L’arcivescovo Chullikatt invita
a mettere in relazione i temi della sicurezza alimentare con la non discriminazione
e l’accesso al cibo per tutti. “Troppo spesso – denuncia – l’accesso al cibo diventa
un’arma per controllare o soggiogare i popoli, piuttosto che uno strumento per costruire
comunità pacifiche e prosperose”. Da qui alcuni principi guida per una effettiva distribuzione
del cibo: innanzitutto, il principio della sussidiarietà che significa – spiega -
concepire “le attività umane al livello più locale e diretto possibile per assicurare
il massimo della partecipazione”. In questo, “le realtà più grandi hanno la responsabilità
di supportare i più piccoli”, raccomanda. E poi evidenzia che sussidiarietà significa
non solo dare cibo alle persone ma aiutarle ad essere autosufficienti. In definitiva,
mons. Chullikatt sottolinea: “La fame è un problema umano che richiede soluzioni basate
sulla comune umanità”.