"Dove e come mi curo": un motore di ricerca per trovare l'ospedale migliore
Un portale online, accessibile a tutti i cittadini, che offre informazioni su dove
e come curarsi, semplicemente inserendo i propri dati, la patologia di cui si soffre
e la regione geografica di provenienza. E’ il progetto sviluppato in oltre due anni
di lavoro da un gruppo di ricercatori, e che a partire da ieri, sarà consultabile
in Rete all’indirizzo www.doveecomemicuro.it. Sui criteri di selezione delle 1.233
strutture sanitarie proposte dal sito, che comprendono ospedali, cliniche e case di
cura, Cecilia Sabelli ha intervistato il prof. Walter Ricciardi, direttore
del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università cattolica – Policlinico Gemelli
di Roma e coordinatore del progetto:
R. – Oggi noi
con questo sito, mettiamo a disposizione in maniera comprensibile a tutti gli italiani
tutti gli indicatori che già sono presenti in Italia, che però sono molto complessi
da capire, perché comprendono tassi di mortalità, tassi di infezione … cose estremamente
complesse che una persona non addetta ai lavori non capisce. Invece, noi le proponiamo
in maniera semplice utilizzando i semafori: quindi, se l’ospedale ha un semaforo verde
significa che è un ospedale eccellente, dove si consiglia di andare; se ha un semaforo
rosso, i dati non sono altrettanto buoni.
D. – Sulla base di quali criteri
avete selezionato le strutture sanitarie proposte dal sito?
R. – Noi abbiamo
una serie di indicatori che vengono prodotti, normalmente, dal ministero della Salute,
dall’agenzia nazionale per i servizi sanitari oppure anche da strutture private come
la Fondazione Veronesi sui tumori. Fino a questo momento erano inutilizzati. Noi li
abbiamo incrociati e aggregati con le strutture e quindi, come si fa con un motore
di ricerca, con Google, per esempio, che si digita un problema e su Google appaiono
tante stringhe, nel caso nostro si va a cliccare su un problema, che può essere un
problema ad una determinata parte del corpo oppure ad una determinata malattia, o
anche partorire – dove andare a partorire – e a quel punto la risposta arriva in due
click è, se si cerca nella propria regione, il migliore ospedale nella propria regione;
se si cerca invece in tutta Italia, le prime strutture in tutta Italia.
D.
– Non si rischia in questo modo di penalizzare alcune strutture e favorirne altre?
R.
– Non lo so se questo succederà; ma succederà soltanto perché i cittadini saranno
più consapevoli di scegliere le strutture migliori. E come succede in tutte le democrazie
trasparenti, la scelta dei cittadini va rispettata. Quando i cittadini andranno magari
preferenzialmente negli ospedali migliori, i decisori evidentemente dovranno porsi
il problema che gli ospedali “più in difficoltà” o vanno rafforzati o, probabilmente,
quelle risorse vanno indirizzate in altro modo.
Il progetto rappresenta anche
un primo passo verso un sistema sanitario più trasparente. Proprio di trasparenza
degli esiti ha parlato il prof. Ferruccio Fazio, già ministro della Salute,
docente di Medicina Nucleare dell’università di Milano – Bicocca, al quale Cecilia
Sabelli ha chiesto come è nata l’idea di questo progetto che investe nell’informatizzazione
e che punta ad un aumento dell’efficienza del sistema sanitario in Italia:
R.
– Quando eravamo al governo, abbiamo fatto una serie di attività proprio in direzione
della trasparenza, e quindi: rendere pubblici gli esiti delle varie patologie, rendere
pubblici i risultati dell’analisi dell’appropriatezza, etc. Ora questo progetto, sull’esempio
di quanto già avviene in altri Paesi, in particolare in Inghilterra, è proprio inteso
a rendere fruibile ai cittadini questo tipo di informazione. Quindi, è una cosa diretta
ai cittadini, che servirà ai cittadini per farsi curare meglio o per sapere quale
tipo di aspettativa possano avere nelle diverse strutture sanitarie.
D. – Esiste
un passo successivo rispetto a questo che avete già compiuto, sempre in direzione
di un aumento dell’efficienza del sistema sanitario?
R. – In generale, vorrei
dire una cosa: quando si va a vedere l’analisi della situazione che è fondamentale,
quindi la verifica dello stato della sanità, esistono tre approcci fondamentali. Un
approccio molto importante è quello della appropriatezza, l’altro è quello degli esiti
e questi dati mettono a disposizione dei cittadini esiti e appropriatezza. Il passo
successivo, cui però non abbiamo ancora pensato strutturalmente ma che credo sicuramente
che sia importante, è quello della customer’s satisfaction, cioè di andare
a verificare la soddisfazione dell’utente ex post, cioè dopo aver utilizzato
le strutture sanitarie.