Turchia: Erdogan inaugura primo tratto del tunnel sotto il Bosforo che collega Asia
e Europa
La Turchia ha festeggiato i 90 anni della sua Repubblica inaugurando martedì la prima
parte del tunnel ferroviario più profondo al mondo, che era nei sogni dei sultani
ottomani sin dal 1800, e che collega la zona europea di Istanbul con la parte asiatica.
14 km sotterranei su 76 totali in superficie, e 37 stazioni in tutto in cui saranno
esposti migliaia di reperti archeologici emersi dagli scavi. Non mancano le polemiche,
ma l’opera, frutto della partnership col Giappone, resta un grande traguardo non solo
economico. Il servizio di Gabriella Ceraso:
Si chiama Marmaray,
ma per la stampa turca è la “Via della seta 2.0”, per il premier Erdogan è il sogno
di secoli che si realizza: sicuramente una buona operazione di marketing in vista
delle municipali e delle presidenziali, ma ciò nulla toglie alla suggestione intorno
ad un’opera faraonica, che gli ottomani ipotizzarono, l’esplosione demografica degli
anni ’90 rese necessaria ma non possibile come spiega Valentina Scotti, assegnista
di ricerca e esperta di Turchia per l'Università Luiss di Roma :
“Nel tunnel
c’è una valenza simbolica, c’è una grande capacità ingegneristica, c’è una grande
capacità geostrategica … sicuramente, il tunnel rappresenta tutto questo. E forse
rappresenta anche un po’ il ricongiungimento ottimale con il passato ottomano che
per troppo tempo la Turchia ha voluto negare a se stessa”.
A lavori finiti,
grazie ad un consorzio turco giapponese e soprattutto ai fondi della Banca di Tokyo,
il tunnel condurrà a 60 metri di profondità, 75 mila passeggeri per ora e per direzione,
il 20% in meno del traffico attuale, per un totale di 4,5 miliardi di dollari e 76
chilometri complessivi. Una volta ultimato, il progetto sarà anche uno snodo dell’alta
velocità tra Istanbul e Ankara e, più ad ampio raggio, tra le linee ferroviarie che
dall’Asia portano verso l’Europa. Un’accelerazione nella già buona fase di crescita
economica che sta vivendo la Turchia:
“E’ un segnale chiarissimo del fatto
che la Turchia è e continua ad essere un Paese in espansione economica, che non è
stata minimamente contagiata dalla crisi. In più, è sicuramente un segnale che la
Turchia si conferma come ponte – che sia sotterraneo o meno – tra due continenti che
hanno molto da dirsi, ancora, e che forse si conoscono troppo poco. La scelta della
partnership con il Giappone dimostra saggezza, da parte della classe imprenditoriale:
il Paese sa come muoversi sullo scenario internazionale ed è solido e consapevole
delle proprie possibilità”.
Negli ultimi giorni, voci critiche si sono
elevate per denunciare i rischi per la sicurezza della megagalleria, realizzata in
un’area sismica e inaugurata, affermano, molto frettolosamente dal premier. Secondo
la Camera degli Architetti e degli Ingegneri di Istanbul il tunnel, fra l’altro, non
avrebbe un sistema elettronico di sicurezza e rischierebbe l’allagamento in caso di
rottura di una sua porzione. Le critiche sono comunque state respinte dal ministro
dei trasporti, Binali Yildirim, secondo il quale il tunnel sarà “il posto più sicuro
di Istanbul”.