2013-10-29 17:59:55

Decadenza di Berlusconi: caos in Giunta. Stasera riprendono i lavori


La frode fiscale realizzata da Silvio Berlusconi nell'ambito della vicenda Mediaset e' aggravata dal suo ruolo di uomo politico. Così la Corte d’Appello di Milano nelle motivazioni della sentenza con cui il leader del Pdl è stato condannato a due anni di interdizione dai pubblici uffici. Si tratta di una sanzione amministrativa e dunque non retroattiva, sostiene il senatore Pdl Francesco Nitto Palma. Il servizio di Debora Donnini:RealAudioMP3

"La Corte d'Appello di Milano ha detto che l'incandidabilità è una sanzione amministrativa, e pertanto non è retroattiva". Da qui Nitto Palma sostiene che i lavori della Giunta per il Regolamento del Senato, chiamata a decidere sul voto palese o segreto per la decadenza di Silvio Berlusconi, devono essere sospesi. Immediata la reazione del Pd secondo cui la Giunta prosegue il suo lavoro. Al momento comunque la Giunta è sospesa perché sono ripresi i lavori in Aula ma tornerà a riunirsi in serata per proseguire il dibattito sulla questione. Intanto il Movimento Cinque Stelle protesta perché la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama non ha deciso quando votare sulla decadenza di Berlusconi: si aspetta, infatti, la decisione delle Giunta del regolamento sul tipo di scrutinio. E Berlusconi in un anticipazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa afferma: "segnalo che il governo, se volesse, avrebbe un'autostrada per risolvere il problema: è tuttora aperta la 'legge delega' sulla giustizia, e basterebbe approvare una norma interpretativa di una riga”, che chiarisca la irretroattività della Legge Severino. “Letta – prosegue - dica si o no". Oggi la Corte d’Appello di Milano depositato le motivazioni della sentenza del 19 ottobre scorso con cui, in merito alla vicenda Mediaset, ha disposto l’interdizione per due anni dai pubblici uffici del leader del Pdl, ritenuto "ideatore, organizzatore del sistema (...) creato anche per poter più facilmente occultare l'evasione". La legge Severino, scrivono inoltre i giudici, "ha un ambito di applicazione distinto e certamente ben diverso e non sovrapponibile" con quello del caso Mediaset.







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