2013-10-29 12:03:17

Cambogia: le organizzazioni umanitarie in aiuto alle popolazioni colpite da monsoni e alluvioni


Un mese di piogge monsoniche e inondazioni in Cambogia è costato la vita a 168 persone oltre ad un centinaio di migliaia rimaste senza casa in 20 delle 24 province del Paese, comprese alcune zone della capitale, Phnom Penh. Più di 1 milione e mezzo di persone in totale sono state gravemente danneggiate, distrutte case, scuole, Centri sanitari, strade, ponti e terreni agricoli. L’organizzazione umanitaria Christian Aid and Dan Church Aid partner Development and Partnership in Action (Dpa) ha distribuito generi alimentari, kit per l’igiene e teloni dove fare riparare 3 mila persone nella Provincia di Ratanakiri, al nord est del Paese. Circa l’80% dei 13 milioni e 800 mila abitanti della Cambogia - riferisce l'agenzia Fides - vivono in zone rurali, e la sopravvivenza della maggior parte di loro dipende completamente dall’agricoltura. Le alluvioni hanno distrutto 244 mila ettari di risaie suscitando preoccupazione nella popolazione per la scarsità di generi alimentari. I cambogiani sono molto vulnerabili alle calamità, un quarto di loro vive sotto la soglia di povertà e può contare solo su un unico raccolto all’anno. Quando questo va perduto le conseguenze sono molto gravi. Le aree più gravemente colpite sono anche minacciate dalle malattie trasmesse dall'acqua, come dengue e diarrea. In un Paese con un alto tasso di malnutrizione, dove circa il 40% dei bambini soffrono della forma cronica della patologia, queste malattie prevenibili e curabili possono essere letali, soprattutto per i più anziani e i più piccoli. Gli aiuti umanitari verranno utilizzati per le persone più vulnerabili, le famiglie estremamente povere, tra le quali quelle gestite dalle donne, le vedove, i contadini migranti senza terra, le persone sieropositive e gli anziani. Le organizzazioni continuano nel loro impegno verso queste comunità con l’obiettivo di renderle più resistenti alle catastrofi naturali, lavorando insieme alle autorità locali e alle comunità per migliorare i sistemi di allarme e di evacuazione, costruire case più stabili e silos in grado di salvagardare vite e mezzi di sussistenza. (R.P.)







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