Siria: i gruppi fondamentalisti contrari alla Conferenza di pace "Ginevra 2"
Si trova da ieri a Damasco il mediatore per la Siria, Brahimi, per colloqui con il
presidente Assad e altri esponenti di governo. Intanto, ancora incertezze sulla Conferenza
di pace “Ginevra 2”. Domenica scorsa, una ventina di gruppi di oppositori, per lo
più di ispirazione jihadista, hanno definito “traditori” i responsabili degli insorti
che decideranno di prendere parte al vertice elvetico di novembre prossimo, una minaccia
che mette in discussione l’organizzazione e gli esiti stessi dell’incontro. Giancarlo
La Vella ne ha parlato con Eric Salerno, esperto di Medio Oriente del quotidiano
“Il Messaggero”:
R. - Temo che
sarà un incontro per così dire “monco”. L’unica cosa che potrebbe venir fuori di positivo,
ammesso che ci sia almeno un parte consistente dei gruppi non islamici – che sono
proprio quelli che hanno cominciato la rivolta contro Assad – è che, forse, se si
trovasse tra loro ed il regime siriano una via d’uscita politica allora la comunità
internazionale invece di appoggiare – come ha fatto finora – tutti i ribelli anche
i più vicini ad al-Qaeda, a quel punto potrebbe crearsi un meccanismo diverso: cioè
un’alleanza tra il governo e quella parte della popolazione siriana, che si è rivoltata
contro il governo, in chiave di opposizione a questi gruppi islamisti. Questa, al
momento, è l’unica via d’uscita. I gruppi islamisti non rappresentano la maggioranza
della popolazione siriana e, oltretutto, stanno creando problemi non soltanto alla
Siria, ma anche la Turchia, che è molto preoccupata per questo rafforzamento dei gruppi
islamici. Questo vale anche per Israele che ha paura di questi movimenti fondamentalisti,
che potrebbero intervenire con armi, che hanno già a disposizione, costringendo così
Israele ad entrare in guerra.
D. – Eliminare dal futuro istituzionale della
Siria parte degli insorti potrebbe causare un rischio di terrorismo?
R. – Credo
che questa deriva esista già adesso. Le organizzazioni internazionali non di parte,
che stanno seguendo quello che sta succedendo in Siria, dicono costantemente che molti
gruppi islamici continuano a sparare addosso ai laici, ai curdi, oppure ad altri gruppi…
Perciò, c’è già parecchio terrorismo all’interno del Paese.