2013-10-28 10:49:07

Congo. Nord Kivu: l'esercito riconquista tre importanti località. Scoperte fosse comuni


In tre giorni di intensi scontri in Nord Kivu, le forze armate congolesi (Fardc) hanno riconquistato tre importanti località finora sotto il controllo dei ribelli del Movimento del 23 marzo (M23). Nelle ultime ore colpi d’arma da fuoco si sono fatti sentire a Rubare, dove le ostilità sarebbero ancora in corso. Gli ultimi sviluppi sul fronte dei combattimenti sono stati riferiti dall’emittente locale Radio Okapi che cita il portavoce dell’esercito nella provincia, il colonnello Olivier Hamuli. Dopo Kibumba e Kiwanja, anche Rutshuru è tornata sotto il controllo governativo. I soldati di Kinshasa - riferisce l'agenzia Misna - sono stati accolti in un clima di festa e sollievo dalle popolazioni di questi tre centri. Secondo Hamuli l’M23 “non ha opposto grande resistenza” e la ribellione sarebbe “molto indebolita”. Dal canto suo la dirigenza del gruppo ribelle, creato nel 2012, ha dichiarato di “rifiutarsi di combattere” e avrebbe deciso di “ritirarsi da Kiwanja, per lasciarne il controllo alle forze della Monusco (locale missione Onu)”. L’M23 ha poi avvertito che si ritirerà definitivamente dai colloqui di pace di Kampala – sospesi il 21 ottobre – in caso di “mancata cessazione immediata delle ostilità”, minacciando di “attuare una contro-offensiva su vasta scala contro le posizioni nemiche”. Proprio a Kiwanja, 70 km a nord del capoluogo regionale di Goma, occupata da un anno, un Casco blu tanzaniano è rimasto ucciso e numerosi saccheggi sono stati denunciati nei combattimenti dello scorso fine settimana. La Monusco ha confermato che dopo gli scontri a Kiwanja, “alcuni combattenti dell’M23 hanno deposto le armi e si sono arresi nelle basi dell’Onu nel territorio di Rutshuru”. Da Kibumba, 25 km a nord di Goma, località dove gli scontri sono cominciati venerdì scorso, il governatore regionale Julien Paluku ha annunciato la scoperta di due fossi comuni, chiedendo l’apertura di un’inchiesta internazionale per “identificare e punire i responsabili”. Rifugiatesi nel vicino parco del Virunga, centinaia di persone hanno cominciato a rientrare a Kibumba; in soccorso degli sfollati la Monusco ha aperto un corridoio umanitario. Nei giorni scorsi si sono anche riaccesi i toni del confronto politico-militare tra Kinshasa e Kigali dopo che alcuni ordigni siano caduti in territorio ruandese. “Se ciò dovesse ancora accadere, passeremo all’azione senza aspettare. I soldati ruandesi sono pronti ad attuare un’operazione mirata in territorio congolese” ha dichiarato l’ambasciatore ruandese all’Onu, Eugène Richard Gasana. Di fronte alla nuova escalation di violenza nella ricca ed instabile provincia minerarie dal Nord Kivu, il Consiglio di sicurezza dell’Onu potrebbe convocare già oggi una riunione d’urgenza sulla situazione nell’est della Repubblica Democratica del Congo. (R.P.)







All the contents on this site are copyrighted ©.