Repubblica Ceca: elezioni, vincono i socialdemocratici ma stabilità a rischio
È un quadro politico frammentato che rischia l’instabilità quello uscito dalle elezioni
legislative che si sono tenute venerdì e sabato scorsi in Repubblica Ceca. I socialdemocratici
(Cssd) sono il primo partito con il 20,6% dei voti, ma si tratta di un risultato al
di sotto delle aspettative e che non consente la formazione di un governo monocolore
di sinistra insieme con i comunisti del Kscm che hanno ottenuto il 15% dei consensi.
"Le trattative andranno dalla sinistra verso la destra'', ha dichiarato Bohuslav Sobotka,
il leader del Cssd, il quale dovrà rivolgersi anche a quello che viene considerato
il vero vincitore delle elezioni, ovvero il nuovo partito populista Ano 2011 (Azione
dei cittadini scontenti), che si è piazzato secondo al 18,7%, con uno scarto di solo
l'1,8% dai socialdemocratici. Ad urne chiuse, dopo un iniziale rifiuto, il leader
della formazione populista, Andrei Ba, ha aperto alla possibilità di partecipare alle
trattative per la formazione di un governo. Tuttavia gli opinionisti ritengono che
la composizione di una coalizione governativa stabile sarà difficile e che i negoziati
per un nuovo esecutivo si protrarranno a lungo. Al momento la Repubblica Ceca resta
dunque guidata dal governo dei tecnici dell'economista Jiri Rusnok, fortemente voluto
dal presidente Zeman, che governa il Paese da luglio senza la fiducia del Parlamento.
(M.G.)