Premio Ratzinger. Il Papa: Benedetto XVI ha fatto teologia "in ginocchio", i suoi
libri risvegliano la fede
I libri su Gesù scritti da Benedetto XVI hanno permesso di scoprire o di rafforzare
la fede in molte persone e hanno aperto una nuova stagione di studi sui Vangeli. È
la considerazione centrale espressa da Papa Francesco, che ha insignito due teologi
– un britannico e un tedesco – del “Premio Ratzinger”, giunto alla terza edizione
e promosso dalla Fondazione vaticana "Joseph Ratzinger-Benedetto XVI". Il servizio
di Alessandro De Carolis:
Hanno fatto
del bene a tanti, questo è indubbio, che fossero studiosi o gente semplice, vicini
o lontani da Cristo. Questo è il risultato prodotto dai tre libri su Gesù di Nazaret,
scritti da Benedetto XVI tra il 2007 e il 2012, e in generale il bene operato dalla
sua sapienza teologica, frutto di preghiera prima che di impegno intellettuale. Papa
Francesco lo ha riconosciuto e celebrato pubblicamente nel giorno e nel contesto più
appropriati, al cospetto dei due teologi – il britannico Richard Burridge e il tedesco
Christian Schaller – che hanno ricevuto dalle mani di Papa Francesco il Premio intitolato
al Papa emerito. Ma la consegna del cosiddetto “Nobel della teologia – come viene
considerato il Premio Ratzinger dalla sua istituzione, nel 2010 – ha fornito a Papa
Francesco soprattutto l’occasione per una riflessione personale sul valore della trilogia
scritta da Benedetto XVI-Joseph Ratzinger. Ricordando lo stupore di alcuni di fronte
a testi che non erano propri del magistero ordinario, Papa Francesco ha osservato:
"Certamente
Papa Benedetto si era posto questo problema, ma anche in quel caso, come sempre, lui
ha seguito la voce del Signore nella sua coscienza illuminata. Con quei libri lui
non ha fatto magistero in senso proprio, e non ha fatto uno studio accademico. Lui
ha fatto dono alla Chiesa e a tutti gli uomini di ciò che aveva di più prezioso: la
sua conoscenza di Gesù, frutto di anni e anni di studio, di confronto teologico e
di preghiera – perché Benedetto XVI faceva teologia in ginocchio, e tutti lo sappiamo
– e questa l’ha messa a disposizione nella forma più accessibile”.
“Nessuno
può misurare quanto bene ha fatto con questo dono; solo il Signore lo sa”. E tuttavia,
ha soggiunto Papa Francesco:
“Tutti noi ne abbiamo una certa percezione,
per aver sentito tante persone che grazie ai libri su Gesù di Nazaret hanno nutrito
la loro fede, l’hanno approfondita, o addirittura si sono accostati per la prima volta
a Cristo in modo adulto, coniugando le esigenze della ragione con la ricerca del volto
di Dio”.
E non solo il cuore alla ricerca o alla riscoperta di Gesù è stato
toccato dalle parole del Papa emerito. Anche la mente di tanti studiosi – ha riconosciuto
Papa Francesco – ha ricevuto nuova linfa:
“L’opera di Benedetto XVI ha stimolato
una nuova stagione di studi sui Vangeli tra storia e cristologia, e in questo ambito
si pone anche il vostro Simposio, di cui mi congratulo con gli organizzatori e i relatori”.
Con
i vincitori del Premio Ratzinger 2013, Papa Francesco si è congratulato anche a nome
di Benedetto XVI – con il quale ha detto di essersi incontrato "quattro giorni fa"
– e li ha salutati con questo augurio: “Il Signore benedica sempre voi e il vostro
lavoro al servizio del suo Regno”.