Mozambico, gli ex ribelli della Renamo riaprono al dialogo negoziale
La Renamo, Resistenza Nazionale del Mozambico, fa marcia indietro e afferma che continua
a sentirsi "vincolata" agli accordi di Roma, firmati nel 1992. Lunedì scorso il portavoce
del movimento, Mazanga, aveva detto che l'attacco dell'esercito mozambicano contro
un campo-base della Renamo, attacco in cui ha perso la vita il deputato Armindo Milaco,
aveva messo fine a quell’intesa di pace. La Comunità di Sant’Egidio, mediatrice degli
accordi che portarono alla fine della guerra civile, ha espresso soddisfazione per
la buona notizia. Elvira Ragosta ha raccolto la testimonianza del padre
comboniano Leonello Bettini, che vive proprio nella regione di Sofàla, interessata
dagli scontri dei giorni scorsi:
R. – Mi pare
ci sia un ritorno a una specie di compromesso – possiamo dire – rispettando anche
alcune richieste dell’opposizione.
D. – Cosa chiedono gli ex ribelli della
Renamo?
R. – Sono richieste di giustizia nel comportamento del governo con
l’opposizione, perché al governo si fa e si disfa, perché il potere è completamente
in mano governativa. E quindi c’è la pace, ma gli manca la giustizia.
D. –
La popolazione teme una nuova guerra?
R. – È una situazione che non impedisce
la vita normale, solo che la gente soprattutto al nord, vive nel terrore di un ritorno
alla guerra civile. A nord, hanno paura perché, se la Renamo vuole, incontra i militari
qui, tre a 200 chilometri e tre a 200 chilometri dall’altra parte, fanno un attacco
o simulano un attacco e la gente rimane nella paura. Ci sono piccole manifestazioni
e poi tutti da tutte le parti la gente dice di volere la pace, che non sa nulla della
guerra, che non vuole la guerra perché la guerra distrugge. Anche per dare una sicurezza
a chi investe, per tutto questo tesoro che stanno scoprendo giorno dopo giorno perché
adesso qui è un po’ il "Paese del Bengodi" e qui le multinazionali, imprese nazionali
e straniere hanno interesse che ci sia la pace. Non hanno appoggio dei Paesi vicini.
Lo Zimbabwe ha dichiarato chiaramente che non c’è possibilità, neanche il Sud Africa,
nessuno. Tutti vogliono la calma.
D. – Questa escalation militare degli
ex ribelli della Renamo nei confronti delle forze governative è un po’ il risultato
di una serie di scontri e scaramucce che erano precedenti…
R. – Sì. Sempre,
ogni volta che c’erano le elezioni presidenziali o municipali, veniva fuori il problema
di Gorongosa, la base della Renamo con l’obiettivo di arrivare ai voti. La Renamo
è una minaccia, crea problemi nel posto dove vive, per cui la Frelimo (forza al governo
- ndr) usa la Renamo come oggetto di contesa per poter trovare più voti. Per cui,
è una questione politica piuttosto che un malessere.