Movimento dei Focolari: avviata costituzione rete di 40 opere sociali nell'America
Latina
Avviata la costituzione di una rete tra le oltre 40 opere e iniziative sociali latinoamericane
nate dal carisma dell’unità dei Focolari. Il seminario, appena concluso, che ha riunito
in Brasile i rappresentanti di queste organizzazioni nella Mariapoli Ginetta di Vargem
Grande Paulista, ha segnato un nuovo deciso passo in questo processo di integrazione.
Il servizio di Carla Cotignoli:
Periferie esistenziali.
La parola che più è risuonata in questi giorni. Non come progetto futuro, ma già in
atto da anni. Le periferie latinoamericane dove il narcotraffico semina morte specie
tra i giovani; dove i bambini già in tenerissima età vivono in strada perché nella
loro casa c’è solo povertà e discordia; dove i contadini non hanno fonti di sussistenza
ed emigrano nelle città, moltiplicando le favelas. E potremmo proseguire. C’è chi
ha riconosciuto in queste piaghe il grido di abbandono del Crocefisso, vi è entrato,
e ha gettato semi di resurrezione attraverso le più diverse opere di riscatto sociale.
Non senza enormi difficoltà, non ultime quelle di scarsità di risorse materiali e
umane. Di qui la comune esigenza di mettersi in rete, per uno scambio permanente di
esperienze, problematiche, risorse. Una rete che tende ad estendersi anche alle altre
espressioni dei Focolari nate nel campo dell’economia, della politica, dell’educazione,
dei diritto, della famiglia, dei giovani. Per citarne solo alcune. Per una maggiore
incidenza nella trasformazione sociale. Il seminario è stato anche un confronto con
il panorama socio-politico del continente, con la dottrina sociale della Chiesa, con
le potenzialità di trasformazione del carisma dell’unità. Che ha impresso nuova forza
e impulso all’impegno assunto. Non solo. Dal coro di voci di questi giorni sono emersi
interrogativi inquietanti che fanno eco a Papa Francesco e alla presidente dei Focolari,
Maria Voce, rivolti a noi tutti: “Non riteniamo forse normale che nel continente
continuino a sussistere forti squilibri sociali? Non ci siamo forse imborghesiti?
Non abbiamo messo a tacere la nostra coscienza, perché c’è già chi è impegnato in
prima persona a portare soluzione a questi drammi?