2013-10-25 14:47:56

Attività marittime, il cardinale Bagnasco: servono chiare norme internazionali


“Quello dei marittimi è un lavoro di cruciale importanza, pur se spesso sottovalutato, sottopagato o addirittura sfruttato”. “Si deve invece non piccola gratitudine ai marittimi che, sparsi per i mari di tutto il mondo, trasportano l’80% delle merci e contribuiscono a uno sviluppo economico, che giova al bene di tutti”. E’ quanto ha dichiarato il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, intervenendo ieri a Salerno al Convegno nazionale per l’Apostolato del Mare. Il Rapporto Censis del 2011 – ha ricordato il porporato – mette in luce che “il cluster marittimo italiano, pur se profondamente colpito dalla crisi economica, sa riorganizzarsi e acquisire nuova competitività contribuendo al 2,6% del Pil nazionale”. “E’ sempre più urgente la conformità a chiare normative internazionali, essendo le legislazioni nazionali del tutto insufficienti a regolare attività che si svolgono in Paesi e continenti sempre diversi”. Si deve affermare con forza che anche in mare, come in ogni altro luogo, “l’attenzione primaria va accordata all’uomo, che del lavoro è il centro e il fine”. I centri Stella Maris – ha poi affermato il presidente della Cei – “svolgono un’azione di avanguardia nell’apostolato del mare, sostenendo i marittimi nelle loro concrete necessità e nei loro bisogni materiali, spirituali e relazionali”. “Facendo visita, ove sia possibile, alle navi giunte in porto, i volontari dei centri, insieme al cappellano che ne dirige e ispira l’azione, portano un messaggio di vicinanza e di pace”. “È un ministero di incontro e di ascolto, di condivisione e reciproca conoscenza, un segno dell’universalità del messaggio di Cristo e della missione della Chiesa, che si rivolge indistintamente a tutti gli uomini”. (A.L.)







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