2013-10-24 13:58:30

Mozambico: ritorno alla calma dopo escalation militare


Sembra ritornata alla calma la situazione in Mozambico, teatro negli ultimi due giorni di una improvvisa escalation di violenze che ha fatto temere per la tenuta degli accordi di pace che posero fine al conflitto civile nel 1992. Ieri, all’indomani dell’assalto da parte dell’esercito al loro quartier generale di Santungira, sui monti Gorongosa, gli ex ribelli della Resistenza nazionale mozambicana (Renamo) hanno messo a segno un attacco a un commissariato di polizia a Maringue. “Oggi le cose sono più calme – dicono fonti missionarie contattate a Beira, nel centro del Paese – e anche i toni degli esponenti politici si sono fatti più misurati rispetto alle dichiarazioni infuocate dei giorni scorsi. Qui tutti sperano che si sia trattato di episodi isolati”. L’escalation - riferisce l'agenzia Misna - avviene mentre da circa un anno a questa parte si sono moltiplicati scontri a fuoco, imboscate e attacchi tra le due parti sempre nella provincia di Sofala. Chiamati alle urne per le elezioni municipali il prossimo 20 novembre, e nel 2014 per le legislative e presidenziali, i mozambicani non vedono di buon occhio la possibilità che il Paese ripiombi nell’instabilità e nella violenza. Dall’estero, richiami sono giunti da Stati Uniti e Portogallo – ex potenza coloniale – che hanno invitato gli ex ribelli oggi all’opposizione e il partito di maggioranza Frelimo, al potere dall’indipendenza nel 1975 a “risolvere le dispute in maniera pacifica. La gente pensa che una ripresa delle ostilità adesso, sarebbe una follia e annullerebbe i progressi fin qui realizzati a svantaggio di tutti” insiste l’interlocutore di Misna, secondo cui “dopo tanti anni di guerra, i mozambicani vogliono vivere in pace”. Il Paese inoltre si appresta a diventare uno dei principali esportatori di idrocarburi della regione, dopo importanti scoperte di giacimenti di carbone e gas naturale nel sottosuolo. Per impedire rappresaglie sulle linee ferroviarie o di comunicazione da parte di elementi della Renamo, il governo del presidente Armando Guebuza ha inviato un contingente militare nella regione teatro degli attacchi. Gli analisti, comunque, ritengono che gli ex guerriglieri non abbiano reclutato nuove forze e possano contare su appena qualche centinaio di ex combattenti. Dal canto loro, i principali investitori stranieri, la brasiliana Vale, l’Italiana Eni, l’anglo-australiana Rio Tinto, e l’americana Anadarko hanno detto di non temere “impedimenti” alle loro attività e di stare monitorando “attentamente” gli sviluppi nel Paese. (R.P.)







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