Minori in carcere con le loro madri. Il governo accelera sul fronte degli Icam
Sono 456 i minori ospitati ad oggi negli Istituti penali minorili. Lo ha detto il
ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, davanti alla commissione Diritti
umani del Senato. Sono numeri, osserva il ministro, “particolarmente contenuti”. Ci
sono poi 45 piccoli che vivono in carcere assieme alle loro madri e per i quali si
stanno allestendo progetti specifici. Alessandro Guarasci:
Un
minore in carcere, per un motivo o l’altro, non dovrebbe entrarci mai. Comunque secondo
il ministro della Giustizia Cancellieri il sistema italiano ''risulta essere particolarmente
apprezzato in ambito Ue'', per il “rispetto dei diritti fondamentali del minore".
Ci sono infatti 31 strutture tra centri per la giustizia minorile e istituti penali
per minorenni. Certo, un buco nero sono i bambini fino a tre anni costretti a stare
in carcere con le loro mamme. In totale 45 per 44 donne. Tra giugno e dicembre 2014
verranno realizzati nuovi istituti di custodia attenuata per detenute madri (Icam).
Ora ve ne sono due, uno a Venezia e un altro a Milano. Il progetto del Guardasigilli
Cancellieri prevede l'apertura di Icam in Piemonte (in fase avanzata di attuazione,
che ospiterà anche le donne detenute in Liguria), a Firenze (sarà completato nel giugno
2014), in Campania (attivo anche per Abruzzo e Molise), a Capodarco (per le detenute
di Marche e Umbria), a Roma (a Casal del Marmo c'è una palazzina che sarà pronta da
giugno 2014), in Sardegna e in Sicilia. Il governo pensa anche a quei ragazzi che
devono andare a trovare in carcere i loro genitori. Il ministro Cancellieri.
“Noi
stiamo organizzando presso tutti i carceri, naturalmente con una tempistica che varierà
nel tempo, ma arriveremo a tutti, degli ambienti idonei, dove i bambini possano parlare
con i genitori in un più allegro, con, magari, accanto una ludoteca oppure in giardini.
Potrebbero, infatti, avere, quando è bel tempo, un rapporto con i genitori dove ci
sia un parco giochi, dove ci sia la possibilità di vivere in serenità”.
Bisogna
dare impulso anche alle case famiglia, ma su questo aspetto il ministro si augura
che ci sia un contributo anche da parte dei privati.